
Parrocchia di Santa Maria Assunta – Festa dell’Ascensione di Nostro Signore, 11 maggio 1961: Mons. Giuseppe Rossini, prevosto dal 1948 al 1961, si congeda dalla comunità.
Carissimi figliuoli, ho notato da qualche giorno sui vostri volti un senso di mestizia causato dalla inaspettata mia partenza per altra destinazione. So che andate spesso ripetendo fra voi: “Cosa abbiamo fatto di male al nostro prevosto per essere trattati così? Perché se ne parte? Non gli abbiamo forse voluto bene?”
Mi è testimonio il Buon Dio che voi non mi avete fatto nulla di male, anzi posso assicurarvi che Gussago mi ha dato tante consolazioni spirituali che non potrò facilmente dimenticare, non ultima quella del 1° Maggio c.m. Ricordo la Madonna Pellegrina in tutte le contrade, il Congresso Eucaristico, la Consacrazione della nostra bella Chiesa, il Decennio della morte di Mons. Giorgio Bazzani, la missione mariana, le giornate lourdiane all’ospedale e sul sagrato della chiesa per gli ammalati, i primi venerdì del mese, soprattutto quello dello scorso anno con la presenza di S. Eminenza il Cardinale Arcadio Larraona, le Ordinazioni Sacerdotali dei nostri concittadini Don Firmo e Don Marchina e tante altre circostanze che hanno dato tanta gioia al mio cuore sacerdotale, suscitando pure l’ammirazione e la santa invidia di altri che non sono della nostra parrocchia.
Debbo aggiungere a tutto questo lo slancio col quale avete accolto l’appello per la erezione del nuovo oratorio femminile che avrei desiderato portare a termine, mentre questa gioia sarà dal Signore riservata ad altri. Sono felicissimo di dirvi che non lascio una lira di debito, grazie alla vostra generosità, perché l’edificio com’è allo stato attuale è pagato completamente ed è costato diciottomilioniduecentoquarantaseimila lire: questo vi fa veramente onore.
Vi assicuro che vi ho amato tutti indistintamente, anche quando la voce si è fatta forte e l’espressione meno dolce. Era per il vostro bene e non c’era nessun risentimento personale. Al mio ingresso vi dissi che ero venuto per le vostre anime, per chiedervi se non ciò che poteva servire per la gloria di Dio e la salvezza delle medesime da Lui redente. Se ora lascio la Parrocchia non è per capriccio o perché questo amore per voi è venuto meno. Sono sempre stato figlio dell’obbedienza e voglio esserlo ancora. Credetemi. Dopo di aver pregato e chiesto consiglio a chi, di fronte a una decisione così grave, poteva darmelo, ho fatto presente al nostro Veneratissimo Arcivescovo le necessità della presenza del prevosto nella nostra parrocchia che si evolve continuamente e la necessità dell’assistenza accurata di una non meno importante Opera Diocesana per il Risanamento morale e spirituale della famiglia, a cui tende da tempo su larga scala, fino fuori Diocesi, l’Istituto “Pro Familia” di Brescia, che da oltre ventun anni assito e dirigo. Molte delle attuali attività dell’Opera, corrispondenti alle odierne necessità, sorsero con l’aiuto di Dio, per iniziativa del sottoscritto. Per questo Sua Eccellenza Mons. Arcivescovo trova opportuno che io d’ora in avanti mi dedichi definitivamente a questo urgente apostolato, pur sapendo di chiedere un sacrificio alla parrocchia di Gussago, richiesta che fa non senza rincrescimento. Non vi ho ripetuto per questi tredici anni: “Pregate fratelli, perché il mio e vostro sacrificio sia accetto a Dio, Padre Onnipotente?”. E’ venuta l’ora di rispondere: “Il Signore accetti questo sacrificio”. Sono sicuro che gioverà al bene vostro e mio, perché scendano copiose le benedizioni di Dio su tutti.
Resterò ancora alcun tempo fra voi: desidero celebrare il XX° della morte di Mons. Bazzani, e poiché il 26 giugno, giorno anniversario, cade in lunedì, la commemorazione sarà tenuta la domenica 25, al Cimitero, con la celebrazione della S. Messa vespertina, nella Cappella dove riposa la veneranda salma, accanto agli altri Sacerdoti.
Se mi è lecito, vorrei darvi un consiglio, quasi ricordo della mia permanenza fra voi. Accettate con spirito di fede il nuovo Prevosto che il Signore, per mezzo dei Superiori, vorrà assegnarvi; siategli sempre vicini, collaborate con Lui per l’avvento di Cristo nelle nostre anime, nelle famiglie, nella società; amatelo come padre e maestro delle vostre anime e, guardandovi in viso, sappiatevi riconoscere tutti come figli dello stesso Padre che sta nei cieli, e attuate il comando di Gesù: “Amatevi come io ho amato voi”.
All’ingresso vi dissi con S. Paolo: “Cor nostrum dilatatum est”: il mio cuore si è fatto grande. Ora, mentre sto per lasciarvi, vi dico che si è fatto più grande ancora, perché vi contiene tutti e, vi assicuro, non vi dimenticherò mai. In questa solennità dell’Ascensione di nostro Signore, mentre insieme guardiamo a Cristo che ritornando al Padre ci spalanca le porte del Paradiso,a lui rivolgo la mia preghiera, per la mediazione della Beata Vergine Assunta nostra Patrona, affinché ci doni la grazia di ritrovarci tutti, uniti in Paradiso.
Il vostro affezionatissimo Prevosto
SAC. GIUSEPPE ROSSINI
A cura di Angelo Cartella e Achille Giovanni Piardi
Fonte: Lavoro di Teresa Angeli sulla figura del Prevosto Mons. Giuseppe Rossini. Trascrizione del testo in opera “Le Angioline a Gussago” – Figlie di S. Angela Merici. Compagnia di S. Orsola.