
All’oratorio di Civine La Marta della buca e l’amore contrastato: i ragazzi della scuola «Venturelli» hanno portano in scena la leggenda raccontata in paese.
La bella Marta e il suo innamorato Ariboldo tornano nei luoghi dove è nata la loro leggenda, grazie ad uno spettacolo teatrale degli allievi della classe 2B della scuola media Venturelli, istituto comprensivo di Gussago.
Lunedì 17 settembre all’oratorio di Civine di Gussago, nell’ambito dell’Autunno gussaghese, è andata in scena «La storia di Marta della buca», una commedia di Vittorio Nichilo tratta da una leggenda delle Civine di Gussago. La leggenda di Marta racconta di Marta Antonelli, che, nel Settecento, si innamora di Ariboldo, un soldato tedesco. Qusto sentimento è, però, ostacolato dalla famiglia e da Prospero, un signorotto locale. Tutto poi finirà bene, ma da allora una grotta porta il nome di buca della Marta, perchè proprio in quella voragine, al culmine delle sue peripezie, era scivolata la giovane.
Questo racconto fiabesco fu raccolto, nell’Ottocento, da don Giovan Battista Federici che abbozzò un romanzo, parzialmente recuperato negli anni Novanta da un pronipote, quel professor Federici insegnante emerito alla scuola Venturelli. La leggenda interessò, per altro, anche il poeta Cesare Arici che la inserì nel suo poema «L’origine delle fonti».
Nell’istituto comprensivo diretto da Enrica Massetti del resto il teatro è una realtà ben affermata. Alla media Venturelli il teatro, in particolare, è un’attività laboratoriale che coinvolge diversi allievi e che ha dato vita alla rassegna teatrale per ragazzi «Classi(ci) in scena – premio Giovanni Canu» che nel 2013 vedrà la sua terza edizione.
Fonte: Bresciaoggi