Tra Zeus e Brescia il classico “colpo di fulmine” non si è mai spento. Lo testimoniano i dati forniti da Meteorage sulle saette cadute nel 2024 in città e provincia. Nonostante un calo di 10.973 fulmini rispetto al 2023, lo scorso anno sono cadute 20.211 folgori sul territorio, una media di oltre 55 al giorno. Il primato spetta a Bagolino, con 642 fulmini (-123 sull’anno precedente), seguito da Gargnano (469) e Breno (446). Cieli prevalentemente sereni a Berlingo, Loghena e Losine, con sole 12 scariche elettriche monitorate in tutto l’anno. Nella Bassa, con il suo vasto comprensorio che raggruppa 54 paesi, sono state rilevate 4.880 folgori. Al top Leno (265), seguito da Montichiari (248) e Orzinuovi (244).
La Valcamonica è sempre area ad alto tasso di fulmini: lo scorso anno sono stati complessivamente 3.906 quelli caduti sul comprensorio camuno. I paesi più colpiti – oltre al già citato Breno che figura al terzo posto a livello provinciale – sono stati Bienno (273) e Darfo Boario Terme (203). Nei 28 Comuni della Valsabbia sono stati invece censiti 3.365 fulmini: detto del primato di Bagolino, sono risultati particolarmente «elettrici» anche Vobarno (283) e Pertica Bassa (225).
L’Alto Garda invece sembra particolarmente esposto al fenomeno, con la maggioranza delle folgori registrate – a parte Gargnano – a Tremosine (364), Toscolano Maderno (292) e Tignale (217). Complessivamente i 23 paesi del Garda hanno visto illuminarsi il cielo 2.944 volte. Sulla Valtrompia sono cadute complessivamente 2.124 saette. In testa Collio, con 321 fulmini, seguito da Bovegno con 317. Pochi invece quelli caduti nella piccola Irma: solo 27.
Il territorio del Sebino-Franciacorta – 24 paesi, 1.847 saette in totale – lancia in pole position Cazzago San Martino con 150 fulmini, davanti a Chiari con 149. Infine i 18 Comuni dell’Hinterland (856 il totale): davanti a tutti Gussago con 100 fulmini. Rimane la città, che facendo registrare «solo» 289 fulmini ha più che dimezzato il totale del 2023, quando ne erano caduti 731.
Il record di saette cadute in provincia di Brescia è stato registrato il 9 giugno, quando in totale sono stati registrati 3.096 flash. Ed è proprio lo stesso mese ad aver raggiunto il massimo delle scariche: 7.642 in trenta giorni. «Ogni giorno sul pianeta si registrano dai sei ai 10 milioni di fulmini – spiega il meteorologo di Meteorage, Joris Royet -. Indispensabile per mantenere il campo elettrico della Terra, il fulmine rappresenta una fonte di rischio, tanto da essere al venticinquesimo posto mondiale in materia di mortalità. Mettersi in sicurezza all’interno di un edificio è l’unica raccomandazione efficace per ripararsi dalla scarica elettrica, anche se non garantisce una totale sicurezza. Quando non è possibile, in vista di un temporale è importante seguire certe regole: non ripararsi sotto un albero, allontanarsi dalle strutture metalliche come lampioni e griglie, cessare ogni attività esterna, allontanarsi dalle aree acquatiche dei parchi giochi, non restare in gruppo e non portare oggetti sopra la testa come l’ombrello o l’asta per i selfie. La maggior parte delle scariche elettriche che percepiamo – conclude Joris Royet – non “cadono dal cielo”, ma seguono un percorso inverso: il nostro occhio infatti discerne solo “l’arcobaleno indietro”, unica scarica visibile, percorrendo un tragitto dal suolo verso la nuvola in quasi il 99% dei casi».
Cinzia Reboni
Fonte: Bresciaoggi