Isterie e finti svenimenti al bancone del bar per assaggiarne ancora un goccetto, improvvise conversioni all’alcol di astemi ossessivo-compulsivi, riti etilici collettivi e miscele sartoriali: al bar Alma, pochi, selezionatissimi, peccatori (l’invito è esclusivo) sono stati indotti in tentazione da 25K, un gin haute couture.
La bottiglia è una reliquia per feticisti (in due versioni: una più democratica e l’altra barricata extralusso) e il contenuto è pura estasi liquida, giurano gli assaggiatori: il distillato di ginepro è stato profanato con infuso di liquirizia, bucce di limone di Amalfi e foglie d’oro. I viziosi hanno potuto assaggiare 25K – puro o diluito nei cocktail metafisici griffati da Riserva del Grande – ma già una decina di bar della città si sono accaparrati il gin. L’idea ha il copyright di Riccardo Lorenzon Vos, Simone Arici, Andrea Tortelli e Cristina Bertoni: per ora, hanno prodotto 200 bottiglie classiche da 700 millilitri e 69 di barricato (da 500: hanno le foglie d’oro intere) a Gussago, da Peroni. «Abbiamo una società che produce video e fotografie a livello nazionale e una passione per il gin: ho lavorato nelle discoteche per un periodo. Stiamo sperimentando le ricette da circa tre anni, dopo una serie di viaggi nel Mediterraneo: Grecia, Marocco, Egitto… Siamo stati anche a Tropea, a casa di un amico che ha alberi di liquirizia: lì ci è venuta l’idea» fa sapere Riccardo.
Per ora, a dissetarsi sarà solo Brescia, «ma puntiamo a vendere 25K in tutta Italia, specialmente nel mondo del luxury: ci piacerebbe raggiungere anche il Billionaire di Flavio Briatore e passare all’export nel giro di un anno, abbiamo già contatti con Vancouver e Shangai». Ogni bottiglia ha etichette in alluminio appiccicate a mano ed è conservata in una confezione green, fatta in legno non trattato. Il fine del gin non è solo edonistico: «Una parte dei guadagni sarà versata a una causa ambientalista che stiamo ancora valutando».
Alessandra Troncana
Fonte: Corriere della Sera – Ed. Brescia