«L’idea di fare un video che raccontasse come la nostra azienda non si fermava per il Coronavirus mi è venuta guardando altri video su Brescia e l’emergenza che stiamo vivendo. Non ce n’è uno che parli di cosa stanno facendo le industrie bresciane: semplicemente sembra che non esistano». Aldo Bonomi non ha peli sulla linga e si mostra irato per come è stata gestita questa emergenza. «Una delle cose che mi da più fastidio» dice Bonomi, Cavaliere del Lavoro, past president dell’Aib, al vertice con il fratello Carlo di Bonomi Group con quartier generale a Gussago, leader nel settore industriale dell’idraulica e del riscaldamento con la produzione di componenti per la regolazione del passaggio dei fluidi liquidi e gassosi, «è come siamo trattati noi italiani e noi lombardi, in particolare, quando ci muoviamo: ci trattano da reietti e fanno di tutto per respingerci e non solo in altri paesi europei e del mondo ma anche in altre regioni d’Italia».
Quella dell’ex presidente dell’Aib è una protesta a voce alta: «Io ho sempre pensato e creduto in un Italia una e indivisibile. La mia suoneria del cellulare è l’inno di Mameli, bene ora però voglio rivendicare la mia brescianità ed il fatto di essere un lombardo. Tutto quel che sta succedendo mi crea un fastidio insopportabile». Ma anche a livello generale le cose non hanno funzionato bene. «Il Governo sembra preda di una grande confusione. A forza di mediare si fanno solo danni e si crea appunto confusione. La verità è che ci siamo dimostrati un paese inadeguato ad affrontare emergenze come queste. Dovevamo sapere che il Coronavirus sarebbe prima o poi arrivato e non ci siamo preparati. Anzi non ci abbiamo nemmeno pensato a ciò che poteva succedere». Tutto questo, dice ancora Bonomi, «lo pagheremo e tanto. Qualcuno ha detto che ci saranno pochi morti e molti fallimenti: sarà così». La ragione del video, un altro è già pronto per altro, sta tutta qui, nella convinzione che nonostante il problema ci sia, il paese può ripartire con l’impegno di tutti: «da questa emergenza ne dobbiamo uscire tutti non solo i malati che sono ovviamente la prima preoccupazione. In fondo il mio obiettivo quando ho pensato al video e l’ho fatto realizzare era ed è proprio quella di contagiare positivamente più persone possibili. E non uso a caso la parola contagiare. C’è bisogno di chiarezza, per ciò che riguarda l’emergenza sanitaria ma anche di consapevolezza che rischiamo di pagare un prezzo altissimo a questa crisi: il sistema produttivo rischia di andare in tilt e non ce lo possiamo permettere visto la stato generale della nostra economia. Ecco perché bisogna essere chiari ma instillare anche fiducia». C’è sicuramente anche molta isteria e panico tra la gente ma «il Coronavirus fa paura forse meno di quel che qualcuno ha detto e dice ancora ma non si può negare che tutto questo ha effetti su tutti noi. Detto questo non si può stare fermi».
Riccardo Bormioli
Fonte: Bresciaoggi