Alle Poste aria condizionata KO: sauna per utenti ed impiegati

Sportello Poste Italiane

Dovrebbero terminare oggi i disagi all’ufficio della Poste di via Richiedei, a Gussago, dove il guasto dell’impianto di condizionamento ha messo alle corde gli impiegati e gli utenti. «Il problema è iniziato venerdì – spiegano allo sportello di Poste Italiane – quando il condizionatore è andato in tilt e ha improvvisamente smesso di funzionare rendendo l’aria irrespirabile».

L’allarme è scattato immediatamente ed è stata avvisata la ditta specializzata che si occupa della manutenzione e delle riparazioni. Purtroppo, chi si augurava una riparazione immediata è rimasto deluso, anzi, dai tecnici è arrivata una vera e propria doccia fredda: «Si deve sostituire una scheda elettronica che dobbiamo ordinare in Germania – hanno spiegato i tecnici -, quindi si dovrà attendere qualche giorno per riavere il condizionatore in funzione».

Un bel guaio, ingigantito dal caldo torrido di questi giorni contro il quale c’era poco da fare per i ventilatori posizionati dagli impiegati, costretti a subire il calvario per l’intera giornata lavorativa. Nonostante le porte spalancate ed i ventilatori in funzione, il clima nell’ufficio era davvero irrespirabile, tanto che gli utenti si sono organizzati attendendo il turno nel piazzale antistante l’ufficio.

La tanto sospirata scheda elettronica è arrivata ieri pomeriggio. Oggi, dunque, tutto dovrebbe essere rientrato nella norma: «Siamo dispiaciuti per questo inconveniente, ma non potevamo fare altro che cercare di accelerare al massimo i tempi della riparazione – sottolineano alla direzione lombarda di Poste Italia di Milano -. Ci scusiamo con i nostri utenti che hanno dovuto sopportare i disagi amplificati dal caldo di questi giorni. Ci spiace anche per i nostri impiegati che, oltre a subire il disagio per l’intero turno lavorativo, si sono comunque attivati per trovare qualche rimedio che rendesse meno critica la situazione». Una situazione penalizzante soprattutto per gli anziani che, nelle ore di maggiore affluenza, hanno dovuto sopportare i disagi della fila all’ aperto, sotto il sole.

Fonte: Bresciaoggi

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