Avendo ritrovato questa foto dell’anno 1993, posteriore al maggio della stesso anno, ne fa fede il nuovo pavimento, come recita la scritta posta all’inizio della navata, esattamente nel sito del lucernario della tomba (sec. XVIII) di famiglia Richiedei. La nostra chiesa fu aperta al pubblico l’anno 1760 quando fu collocata in abside la statua della Madonna col bambino, in trono, dopo averla trasportata dall’antica Pieve di Santa Maria dove si trovava, la cui denominazione è Madonna del Coro.
Pubblico la foto per ricordare ai gussaghesi com’era l’altar maggiore della Parrocchiale, dopo la sistemazione operata (probabilmente) negli anni Quaranta del Novecento (sec. XX), anche a seguito di un individuale impegno finanziario inerente il tabernacolo o ciborio (richiamante la facciata della parrocchiale stessa). Altare ancora tutto intonso – nel medesimo stile – sia per l’alzata dello stesso con i relativi festoni, come per i sei candelabri (in oro e rosso ocra) e per il grande crocifisso centrale (…recentemente riapparso, restaurato, e posto a destra dell’altare, per chi guarda), il tutto in un significativo combinato con gli otto grandi lampadari (due dei quali si notano in foto ancora posti in presbiterio): quattro in zona presbiterale e quattro ai due altari centrali della navata ed altri candelabri ancora, più piccoli, posti ai rispettivi quattro altari laterali minori (sempre in oro e rosso ocra, ad elementi componibili retti da un anima interna, formanti i vari bracci a più livelli, almeno per i maggiori). …per non dimenticare proprio tutto di questa nostra Gussago.
A cura di Achille Giovanni Piardi