Da Amatrice a Ronco e a Civine per un semplice e riconoscente «grazie». È la missione di don Savino D’Amelio, il parroco del paese in provincia di Rieti distrutto dal sisma, giunto nelle due frazioni gussaghesi protagoniste di azioni di beneficenza in favore di Amatrice. «Sono qui – ha detto il parroco – per ringraziare la generosità delle persone che hanno aiutato Amatrice e i suoi abitanti. Mi sono commosso nel vedere quanto è stato fatto per sostenerci, tante iniziative animate soprattutto dai bambini. Amatrice è stata colpita duramente. Mancano le case e i negozi. La situazione si muove molto lentamente e i problemi non mancano. In tali condizioni di difficoltà per noi è bellissimo sentire la vicinanza di queste persone alle quali voglio esprimere la mia gratitudine di persona».
Un gesto di riconoscenza, un modo per tornare ad abbracciare coloro che hanno contribuito a risollevare una comunità. Don Savino è il vettore di gratitudine che torna a unire Amatrice e il territorio gussaghese. Le donazioni e il supporto morale sono state determinanti. Dopo il terrore e lo sconforto, una luce di speranza si è riaccesa. Il legame tra Amatrice e le piccole frazioni gussaghesi è nato a poche ore dalla tragedia: subito la macchina volontaristica franciacortina si era attivata per portare aiuto: i bimbi sono stati protagonisti della raccolta fondi denominata Lanterna magica. C’è stata poi «Ama… ngiare per ricostruire», il pranzo benefico a base di amatriciana che ha permesso di raccogliere circa 3mila euro. Poi ancora il contributo degli alpini, del coro, di privati e dell’associazione Venanzio, ma anche la collaborazione con le parrocchie di Civine e di Orzivecchi. Un coinvolgimento sorretto dal senso di fratellanza che aveva portato a raccogliere oltre 11mila euro, cifra che è stata consegnata dalla delegazione franciacortina direttamente nelle mani di don Savino il primo maggio scorso, in occasione delle feste patronali ad Amatrice. Il denaro raccolto è andato in aiuto alle famiglie del posto e una parte delle donazioni potrebbe confluire poi nel fondo per il restauro del Reliquiario della Madonna della Filetta, oggetto di forte devozione. Un culto, quello mariano, fortemente sentito anche a Ronco, dove proprio si svolge la festa per il Santissimo nome di Maria, e con la messa concelebrata da don Savino D’Amelio e don Franco Cavalli (in occasione del suo cinquantesimo di ordinazione sacerdotale). Amatrice non è sola: Ronco e Civine stringono un legame saldo, a prova di scossa.
Federico Bernardelli Curuz
Fonte: Giornale di Brescia