2 settembre: anniversario della morte di don Giuseppe Potieri

Giovani di Azione Cattolica 1952 circa con don Potieri
Giovani di Azione Cattolica 1952 circa – Don Potieri è seduto in prima fila a destra

2 settembre 1982. Era stato violentemente travolto da una vettura in Via Martiri della Libertà a Gussago agli ultimi di luglio. Dopo una vita spesa per Gussago e la sua gente è finito così, nonostante tutte le personali e gravi disavventure di salute patite in precedenza, subite, ma sempre superate. Questa volta la fisicamente esile, ma coriacea figura nulla ha potuto al fine di evitare il trapasso. I gussaghesi lo ricordano per il bene fatto è rimane presente nel cuore, nell’anima di noi nativi.

Chi era don Potieri?
(Così lo ricorda Diocesi Vescovile di Brescia in: RICORDATEVI…! e VIENE L’ORA!. Necrologi Sacerdoti defunti)
“Don Giuseppe Potieri, nato a Barbariga nel 1907, ordinato sacerdote nel 1931. La sua ordinazione avvenne il 30 maggio il giorno in cui Mussolini decretò la chiusura degli oratori e la soppressione delle associazioni cattoliche. Da quel momento si schierò dalla parte dei deboli. Anche durante la resistenza, per l’aiuto prestato ai partigiani, provò la prigione e rischiò la fucilazione. La sua attività pastorale è iniziata a Sale di Gussago come curato e vicario economo dal 1931 al 1934, per concludersi dopo 48 anni in Gussago, cappellano dell’Ospedale Richiedei. Nel 1981 ha celebrato la sua messa d’oro. Nella circostanza è stato pubblicato il suo diario che ha incontrato interesse e ha fatto conoscere il cuore che era nascosto, sotto il volto di semplicità e modestia, che don Potieri presentava all’osservatore superficiale. E’ morto sulla breccia, travolto sulla strada, mentre si recava in visita agli ammalati del suo ospedale, che tanto amava. La sua agonia è durata quaranta giorni, all’Ospedale Civile. E’ sepolto nel cimitero di Gussago”. (Diocesi Vescovile).

Fu certamente Cappellano all’Ospedale Richiedei e Curato in Parrocchia S. Maria Assunta, questi i suoi compiti ufficiali, ma quanti altri ne svolse? Anche Assistente spirituale dell’AGESCI. Belle e significative le foto che lo ritraggono durante la cerimonia della “Promessa Scout”. Lo sanno i ragazzi e giovani in età scolare o lavorativa negli anni che hanno preceduto la seconda guerra mondiale, quanto durante e soprattutto coloro che si trovarono in analoga situazione dopo il tremendo conflitto. Conflitto che vide Don Potieri “impegnato”, arrestato, imprigionato e poi liberato nei giorni della fuga dello straniero ed il “fuggi – fuggi” degli altri, compresi i suoi carcerieri. Quanti i ragazzi passati dalla sua casa! Poi Sacerdoti, ovvero professionisti ed anche (solo) buoni e bravi padri di famiglia, formatisi al suo insegnamento, fermatisi a Gussago o espatriati in Europa per lavoro, cui provvide don Giuseppe. Quante le ore spese nel corso di tantissimi anni per lezioni di ripetizione o di recupero scolastico a favore di noi gussaghesi, dei nostri ragazzi, oggi genitori ed anche nonni, anzi bisnonni! Non credo si possano contare le giornate e le notti d’impegno di don Giuseppe, al Richiedei tra i malati e gli anziani. Per lui tutto era semplice da ottenere, come semplice era il suo animo, il suo modo di proporsi; personalmente lo conobbi quando non avevo ancora dieci anni ed il suo atteggiamento di disponibilità e franchezza umana mi sconvolse non poco, poi – con gli anni, anche se a fatica – compresi il suo modo di agire. Ad un uomo e prete che ne aveva passate molte e di ogni genere non spaventava nulla! Guardava in faccia la vita con assoluta franchezza, quasi con sfrontatezza, diretto con tutti, senza giri di parole. Ad accudire lui e la sua dimora di Via Pinidolo, brulicante di anime in pena e desiderose di migliorarsi, vigilò – per decenni e con cipiglio – Valentina Torchio, per tutti noi la Tinâ. Tinâ si proponeva a Don Giuseppe, per ogni cosa ed in ogni momento della giornata con questo bel modo di interloquire o di incedere nel discorso: Siòr Cüràt? Od anche: Chè dìzèl, Siòr Cüràt? Chè foi dè disnà, Siòr Cüràt?

A cura di Achille Giovanni Piardi

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