Carismatico, socievole, oltre che un gran sportivo. Questa l’immagine pubblica di don Jordan Coraglia che traspare nei video e nelle interviste reperibili sul web e che stridono con la grave accusa mossagli dalla Polizia Postale di Roma: sul suo telefonino ha intercettato 1500 file foto e video dall’esplicito contenuto pedopornografico. Accusa che ha fatto scattare per il prete 51enne gli arresti domiciliari nella sua Castelcovati, paesotto della bassa bresciana, nonché la sospensione dal suo incarico parrocchiale da parte della diocesi di Brescia che in una nota precisa: «Non sono in alcun modo coinvolti minori della comunità parrocchiale e non sono state individuate condotte inappropriate da parte sua nei confronti delle persone a lui affidate nella cura pastorale».
Lo sport per lui è sempre stato un mezzo potente di comunicazione con gli altri prelati e con i giovani. Lo spiegava bene don Coraglia su Tv2000 alla trasmissione «Di Buon mattino» poco più di un anno fa, ripercorrendo la nascita della Nazionale Italiana Preti, che lui stesso ha contribuito a fondare nel 2016 e che nel 2019 aveva portato davanti a papa Francesco: «Abbiamo fondato questa squadra per far conoscere un’altra faccia del sacerdote. Non quella del ministro stabile da sagrestia ma di chi sa anche mettersi in gioco con le persone e soprattutto con i ragazzi». Della Nazionale il prete bresciano era presidente, ma ha all’attivo decine di gol come attaccante. «Dal 2018 siamo un’Associazione sportiva dilettantistica, affiliata al CONI e al CSI e nel 2018 abbiamo organizzato, proprio in Italia l’Europeo dei sacerdoti. Il nostro obiettivo, però, è anche quello di condividere la fraternità sacerdotale e realizzare qualcosa di utile» raccontava in un’altra intervista. Innumerevoli le partite organizzate da don Coraglia per raccogliere fondi da dare in beneficienza. La filantropia e l’attenzione agli ultimi che contraddistinguono il religioso cozzano in modo assordante con l’accusa mossagli.
Classe 1974, don Jordan Coraglia ha iniziato la sua attività religiosa come vice parroco di Sale di Gussago nel 2005, rimanendo nel paese della Franciacorta per 5 anni per poi diventare dal 2010 al 2018 vice parroco ad Urago Mella, quartiere popolare di Brescia, in Santa Giovanna Antida (dal 2013 al 2018) e nella parrocchia del Divin Redentore (2017-2018). Nel 2018 è nominato parroco di Castelcovati e dall’anno successivo anche di Cizzago e Comezzano oltre che coordinatore dell’unità pastorale Santa Maria delle Nuvole (comprendente le parrocchie di Castelcovati, Cizzago, Comezzano) dal 2022.
Diversi gli interventi di don Coraglia reperibili in rete. L’ultimo, rilanciato anche su Instagram, si rivolgeva al vescovo di Brescia Tremolada, nell’attesa di averlo nella sua parrocchia. Tra le prediche disponibili su Youtube resta impressa quella della Pasqua 2017 sul pozzo di Giacobbe (vangelo di Giovanni 4, 1-30) relativo all’incontro tra Gesù e una samaritana: «Il pozzo è profondo. Come l’anima di ognuno di noi. E a volte è difficile calare il secchio fino al fondo». E quando arriva nel profondo di ognuno di noi, non sempre il secchio della coscienza pesca acqua cristallina.
Pietro Gorlani
Fonte: brescia.corriere.it