Una miriade di complici involontari, per una fuga che ha dell’incredibile. È successo nell’hinterland bresciano, nelle scorse ore. Un ladro di vetture è infatti riuscito a sfuggire alla cattura da parte della Polizia locale di Gussago – che aveva identificato, alla distanza, la targa del veicolo, confrontata immediatamente dal lettore di targhe con la banca dati centrale -, a causa dell’inconsapevole collaborazione di molti normali, e ignari, automobilisti. Il ladro ha capito che avrebbe dovuto abbandonare la vettura appena rubata perché le auto in arrivo dalla corsia opposta segnalavano, attraverso ripetuti colpi di abbaglianti, la presenza della polizia o altre forze dell’ordine. I guidatori delle auto in transito sono divenuti, in qualche, modo complici del ladro, che ha fatto perdere le sue tracce. Restituita alla proprietaria, invece, la vettura abbandonata dal malvivente.
Ma ricostruiamo l’intera vicenda, avvenuta nei giorni scorsi: «Come ciclicamente faccio, unitamente ad altri miei collaboratori – racconta il commissario capo Danilo Gatti, comandante della Polizia locale di Gussago – ho messo in atto uno specifico controllo dei veicoli con il “c.d. lettore targhe” di cui molti Reparti sono oramai dotati, finalizzato al miglioramento della sicurezza stradale». Si tratta, nello specifico, di un’apparecchiatura che dà la possibilità alle forze dell’ordine di avere la certezza quasi assoluta di coloro che circolano con il veicolo sottoposto a fermo fiscale, oppure non sottoposto alla revisione obbligatoria, oltre alla verifica della copertura assicurativa ed anche la importante banca dati dei veicoli rubati. «Per tutta la mattinata – prosegue il comandante – ho assistito amareggiato alle decine e decine di conducenti che, forti di questo”spirito di cameratismo” tra utenti della strada, “sfanalavano” la presenza delle mie pattuglie posizionate per il fermo dei veicoli». Ad un certo momento del servizio, il lettore targhe ha segnalato che una vettura di piccola cilindrata, appena transitata, era stata rubata solamente alcuni giorni prima. «Con l’attenzione e la tensione del caso, ho informato le pattuglie a valle – spiega Gatti -, posizionate a poche centinaia di metri da me, invitandole a porre attenzione e sicurezza per gli altri utenti della strada e per loro stessi. Inspiegabilmente non ho ricevuto comunicazione del transito, anzi sono stato avvisato che la vettura segnalata era stata repentinamente parcheggiata nel primo spiazzo utile ed una personaera stata vista allontanarsi a piedi».
Le ricerche della persona sono state vane, quindi l’unica consolazione per le forze dell’ordine è stata quella di aver riconsegnato il veicolo alla proprietaria. «È una situazione insostenibile – conclude il comandante -. La gente non sa che questi controlli non sono vessatori, ma permettono verifiche fondamentali per la sicurezza, sotto ogni profilo. Ormai, in ogni luogo, funziona questa abitudine di segnalare agli automobilisti che viaggiano sulla corsia opposta, la presenza di pattuglie, utilizzando i colpi di fari. Ma ciò è proibito dalla legge, che prevede una multa di 41 euro (28.70 entro i primi 5gg) e la decurtazione di un punto dalla patente».
Federico Bernardelli Curuz
Fonte: Giornale di Brescia