Autunno a Gussago 2017: fotogallery “Festa dell’uva”

Autunno a Gussago 2017: fotogallery "Festa dell'uva" settembre 2017

Tutto parte bene, poi il diluvio e quindi di nuovo il timido sole, che torna a baciare la 50esima edizione della Festa dell’Uva. «Splendido, splendido, anche con l’intermezzo della pioggia. Qui si ritorna bambini» dice tra il pubblico Marco, elettricista di Brescia, facendo sobbalzare il suo cucciolo sulle spalle. In tanti venivano qui da piccoli; e ritornano, oggi, con i figli. Ma l’aria si incupisce nel pomeriggio. Il sole mattutino aveva il tono ambrato dell’uva bianca benedetta sul sagrato. Poi, dopo il primo transito dei carri, un cielo color fucile galoppa dalla Valtrompia. Pioggia e grandine incessanti. Tutto era iniziato perfettamente ed era stata subito una grande Festa dell’Uva. Le bande suonano e riempiono l’aria; volano le bandiere. E le majorettes camminano con passo di amazzoni alla conquista del mondo.

«C’è molto del nostro essere italiani – dice un professore di scuola Media -. Ciò che è meraviglioso è il fatto che, negli ultimi anni, con i nostri vini e la nostra gioia, di popolo, stiamo riconquistando il mondo». Centinaia di persone si assiepano in piazza, mentre transitano i carri, con quell’allegria demodé, che sa di meraviglioso. Sembra che qui si sia ripristinato quel circolo virtuoso italico, che avevamo dimenticato. Tanto e bene ha lavorato la Pro loco, che festeggia i 20 anni. E tanto, in effetti, il Comune, per fare squadra. La Festa dell’Uva è il trionfo barocco del successo di una comunità, che lavora sui valori dell’agricoltura e che condivide, che si apre agli altri. Poi acqua a mitragliate con qualche pallettone di grandine. La gente si ripara sotto i tendoni. Altri, per il freddo, tornano alle auto.

Quest’anno è un cinquantesimo di luce, nonostante la pioggia che, dopo quasi 40 minuti, cessa. Si riprende. Quattro le contrade in gara. Croce, Piedeldosso, Ronco e Sale sfilano in piazza. «Quest’anno non premiamo un carro in particolare – dice Valerio Cirelli, presidente della Pro Loco gussaghese -, ma consegniamo il premio fedeltà alle contrade che hanno partecipato con assiduità alle Feste dell’Uva organizzate dalla Pro Loco. A Sale e a Ronco che hanno partecipato a 20 edizioni. Complimenti anche a Civine e Casaglio con 19 partecipazioni; e poi Croce, Navezze, Piazza e Piedeldosso». È la festa di tutti; di un’intera comunità. Finisce con balli e danze-scaccia mal tempo. È un simbolo. Si guarda il cielo. E gli spiedi continuano a girare. Intanto è già tempo di guardare al futuro, al prossimo mezzo secolo sempre all’insegna delle proprie tradizioni, sempre all’insegna dell’uva.
Federico Bernardelli Curuz

Fonte articolo: Giornale di Brescia
Fotografie di Pintossi Giampietro (Pierino).


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