È trascorso poco più di un mese e l’incubo è finito bene: Alessandro sta bene e tornerà a camminare dopo il terribile incidente. È successo lo scorso 15 giugno il piccolo, 6 anni da compiere, insegue in sella alla sua bicicletta il trattore guidato dal papà che, per completare la manovra, innesta la retromarcia. Forse l’angolo morto causato dalle grosse ruote posteriori, forse la fiducia che dietro non possa esserci nessuno, e invece il piccolo viene travolto. Nella cascina a Ronco di Gussago è un dramma. Arriva l’eliambulanza, Alessandro e il papà vengono trasferiti all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Per il primo si teme il peggio, il secondo è in stato di shock. Il bambino passa dal pronto soccorso alla sala operatoria per una lunga operazione con la quale gli viene ricucito il diaframma. Le lastre evidenziano che il femore non ha nulla. Il bacino, invece, preoccupa i sanitari. Il papà recupera, e inizia il pendolarismo quotidiano dei genitori da Ronco a Bergamo.
Passano i giorni, trascorrono le settimane. Alla fine i medici decidono per l’intervento al bacino, nel corso del quale ad Alessandro vengono posizionate alcune viti chirurgiche. Poi i primi segnali di recupero: qualche timido sorriso, l’alimentarsi in autonomia, anche se poco. Il piccolo finalmente lascia la terapia intensiva per il reparto. In cascina le settimane trascorrono nell’attesa della sera, quando i genitori al ritorno dall’ospedale orobico raccontano delle condizioni del figlio. E poi la sorpresa. Come tutti i giorni anche giovedì i genitori rientrano da Bergamo, ma questa volta con loro c’è proprio Alessandro. È sera, ma in cascina pare essere sorto nuovamente il sole. La zia Giovanna si esprime a nome di tutti con poche, ma significative parole: «L’ho visto “bello”!». Alessandro sarà al Papa Giovanni XXIII domani, per una visita di controllo, e tra due settimane per imparare a usare le stampelle e poter così tornare a camminare. Poi dovrà tornare per rimuovere le viti dal bacino. È possibile che debba anche seguire una terapia che gli permetta di riacquistare fiducia e superare le paure che da un mese lo accompagnano, ma il peggio è passato. La giovane età e il tempo lo aiuteranno a lasciarsi alle spalle questa brutta esperienza.
M.L.
Fonte: Bresciaoggi