Pm10: il blocco c’è ma non è “applicato”

Brescia sarebbe pronta all’emergenza Pm10 con misure da far scattare automaticamente al verificarsi di determinate condizioni. Ma la scorsa stagione delle polveri fini ha dimostrato che la realtà è diversa. Non si è mai chiarita fino in fondo a chi appartenga la competenza di bloccare il traffico sulle strade provinciali, e mentre le polveri salivano alle stelle si è assistito a un interminabile balletto di responsabilità. Alla fine, per tagliare la testa al toro la misura è stata abbandonata, e se le cose non cambieranno, anche quest’inverno si rischia di replicare.

Il 28 ottobre del 2011 i sindaci dei 21 comuni dell’area critica (Brescia, Borgosatollo, Botticino, Bovezzo, Castegnato, Castelmella, Castenedolo, Cellatica, Collebeato, Concesio, Flero, Gardone Valtrompia, Gussago, Lumezzane, Marcheno, Nave, Rezzato, Roncadelle, San Zeno, Sarezzo e Villa Carcina) hanno firmato un Protocollo d’intesa che prevede il blocco del traffico domenicale e festivo in caso di esuberi di Pm10 per 12 giorni consecutivi in tre delle quattro centraline di Broletto, Villaggio Sereno, Rezzato e Sarezzo. Prevede pure che in caso di persistenza dell’emergenza, al 18esimo giorno il blocco del traffico venga sostituito dalle targhe alterne. L’anno scorso, però, non si è riusciti mai a capire a chi spettasse la responsabilità di ordinare i blocchi della circolazione, nonostante il susseguirsi dei tavoli di confronto. E alla fine i sindaci hanno «sospeso» la misura, che resta scritta nel «Protocollo» ma è, come dire, disattivata. Dopodichè si è aspettato il 18esimo giorno per varare le targhe alterne. Da allora nulla è cambiato. Il “Protocollo” resta in vigore e il blocco domenicale è ancora sospeso.
C’è da scommettere che prima o poi il Pm10 riprenderà a salire.
MI.VA.

Fonte: Bresciaoggi

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