Una bomba d’acqua ha spazzato la Franciacorta e la Valtrompia

Il giorno dopo il violento nubifragio che domenica sera si è abbattuto sulla provincia è il tempo di riportare tutto alla normalità e iniziare la conta dei danni. Centinaia gli interventi dei Vigili del fuoco impegnati, insieme alla Protezione civile e ai residenti, a ripulire strade, scantinati, garage e siti produttivi. Le zone del Sebino, della Franciacorta e parte della Valtrompia sono le aree del Bresciano maggiormente investite dalla bomba d’acqua che in poco più di un’ora ha messo in ginocchio diversi comuni. Tra la sera e lo notte a Sarezzo sono caduti 101 millimetri di pioggia, a Cazzago San Martino 92, a Gussago 89 e a Chiari 71,2.

Tra i centri più colpiti c’è Gussago dove il torrente La Canale è tracimato e l’acqua ha spazzato via tutto quello che ha incontrato davanti a sé. «I danni sono ingenti – commenta il sindaco, Giovanni Coccoli – Per fortuna non ci sono feriti e nessuno è stato costretto ad abbandonare la propria abitazione». Dopo la notte di paura, decine i volontari (tra loro anche i ragazzi dell’oratorio) che per tutto il giorno hanno aiutato i Vigili del fuoco a liberare cantine e abitazioni da acqua e fango. La Provincia è stata costretta a chiudere la Sp10 tra Gussago e Brione dove l’acqua ha trascinato a valle detriti e fango che hanno reso impraticabile la strada.

Numerosi i danni anche a Ome dove i torrenti sono esondati, le strade sono finite sott’acqua e edifici pubblici e privati sono stati invasi dal fango. Il Borgo del Maglio di Ome è stato duramente colpito: dalla Casa Gialla ai Musei, e fino alle case private, niente è sfuggito al nubifragio. «Voglio ringraziare chi domenica notte ha incessantemente lavorato per riportare ordine e sicurezza sul territorio – ha commentato il sindaco Alberto Vanoglio – dalla Protezione Civile Ome Monticelli Brusati ai tanti volontari, alle Forze dell’ordine e gli uffici comunali. Siamo come sempre, una comunità forte e unita».

Anche a Sarezzo il nubifragio ha stravolto la domenica dei residenti. «è stato un disastro – commenta Ruggero Gervasoni della Protezione civile – La montagna è franata e il materiale è finito nel torrente Gombiera. Anche due auto, per fortuna senza nessuno all’interno, sono state trascinate dalla furia dell’acqua. Precipitando nel corso d’acqua i detriti hanno di fatto creato una diga e il Gombiera è uscito riversandosi su via Seradello». Danni pesanti anche in località Noboli dove uno smottamento ha portato a valle alberi e detriti. «Mai vista una cosa del genere – osserva Gervasoni – Per fortuna non ci sono feriti».
Simona Duci

Fonte: Bresciaoggi

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