Botta e risposta tra ANPI e Amministrazione comunale su Giorno della Memoria e Ricordo

Municipio Gussago

Anpi: “Giorno della Memoria e Giorno del Ricordo non sono equiparabili”

Associate, in un unico manifesto, due commemorazioni «le quali, ad eccezione di una del tutto casuale prossimità temporale dettata dal calendario, nulla hanno di affine».
Così la sezione Anpi “Angelo Marchina Balì” di Gussago (Brescia) stigmatizza la scelta del Comune franciacortino di avere accorpato, nella medesima locandina gli eventi riguardanti il Giorno della Memoria che si celebra il 27 gennaio ed il Giorno del Ricordo, la cui ricorrenza cade invece il 10 febbraio «sotto l’unica dicitura “Per non dimenticare” ».
«Una scelta- scrive Anpi nella missiva indirizzata all’amministrazione gussaghese– che non può considerarsi semplicemente grafica, bensì intesa a trasmettere alla collettività – non sappiamo con quanta consapevolezza da parte degli autori del manifesto medesimo – un messaggio storiograficamente errato, culturalmente insostenibile ed intellettualmente riprovevole. Sono state infatti affiancate due commemorazioni, le quali, ad eccezione di una del tutto casuale prossimità temporale dettata dal calendario, nulla hanno di affine». A partire, viene ribadito, dalle «lettera delle norme istitutive, rispettivamente, dell’uno e dell’altro anniversario».

«Le iniziative, tese a ricordare tragiche e complesse vicende, nulla o quasi in realtà condividono. Mentre, infatti, la “Giornata della Memoria” è celebrata a livello globale fin dal 2005, allorché l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò un’apposita risoluzione in tal senso, il “Giorno del Ricordo” costituisce una solennità civile esclusivamente italiana. Mentre la “Giornata della Memoria” vuole tenere ben desto il ricordo delle bestiali persecuzioni cui furono sottoposti nell’intera Europa gli oppositori e le minoranze oppressi dai regimi totalitari fascisti in un intervallo storico con precisione determinato, compreso tra il 1933 ed il 1945, il “Giorno del Ricordo” mira invece a favorire riflessioni ed approfondimenti riguardanti le assai complesse vicende da cui è stato interessato un territorio maggiormente delimitato (sostanzialmente le regioni dell’Alto e Medio Adriatico orientale) in un lasso di tempo, però, che molti fra gli storici più seri fanno decorrere già dall’anno 1866, con la fine della III Guerra d’Indipendenza e l’espansione ad est dei confini dell’allora Regno d’Italia».

«La scrivente Sezione “Angelo Marchina Balì” dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia- chiosa la lettera- non vuole arrivare a pensare che la pubblicazione e la divulgazione del manifesto intitolato “Per non dimenticare” comprovi come pure la Vostra Amministrazione abbia, in maniera più o meno volontaria e più o meno cosciente, abbracciato la tesi volta ad equiparare le vittime delle foibe ed i martiri dell’Olocausto, secondo una vulgata che certa destra neofascista e nazionalista da anni tenta – purtroppo in ciò sempre più spesso seguita ed assecondata dalle Istituzioni – di imporre alla pubblica opinione. Una tesi inaccettabile che soltanto l’accostamento temporale e terminologico tra le due ricorrenze potrebbe suggerire agli intelletti meno avveduti».
«Ci auguriamo, pertanto, che l’Amministrazione Comunale vorrà per il futuro prestare maggiore attenzione ed agire con meno superficialità nella promozione dei doverosi eventi, organizzati in occasione delle ricorrenze susseguentisi nel corso dell’anno».

Fonte: quibrescia.it

Il comune all’Anpi: “Il nostro è un messaggio chiaro: non c’è distinzione al dolore”

L’amministrazione comune risponde con una nota alla lettera dell’Anpi, sezione Angelo Marchina Balì, che contestava l’affiancamento nella stessa locandina della Giornata della Memoria (27 gennaio) e del Giorno del Ricordo (10 febbraio).

“La volontà dell’amministrazione”, si legge nel comunicato del municipio, “si è ribadito più volte essere quella di unire idealmente le due commemorazioni in un un’unica locandina a simbolo dell’eguale ricordo di due eventi storici drammatici. La scelta non è stata – come riportato nella lettera dell’Anpi – semplicemente grafica o di poca consapevolezza da parte degli autori, bensì di un messaggio ben chiaro: non c’è distinzione al dolore nel ricordo di due eventi che hanno segnato drammaticamente la nostra storia, le giornate devono essere commemorate in egual modo per permettere ai cittadini del futuro di conoscere il passato e non commettere più i medesimi errori”.

“Le due iniziative si sono svolte rispettando ognuna la propria identità con eventi dedicati”, aggiunge il sindaco Giovanni Coccoli. “L’unico obiettivo era di fare memoria e ricordare gli orrori del secolo scorso affinché non si ripetano. Sappiamo distinguere con fermezza le due tragedie, soprattutto dal punto di vista storico, ma è per noi importante ricordare altresì che le vittime della follia dei totalitarismi non hanno distinzione. Da parte dell’amministrazione c’è una chiara posizione volta alla crescita di cultura e pace, non intendiamo in alcun modo far prevalere polemiche che nulla hanno a che vedere con il nostro pensiero”.

Anche l’assessore alla Cultura Simone Valetti replica all’Ampi: “Per non dimenticare è il calendario di iniziative che ha voluto unire con un filo immaginario momenti volti a commemorare tutti coloro che sono stati vittime di tragici eventi, ma anche per dare la possibilità ad ognuno di lasciare un proprio pensiero o una riflessione contro le discriminazioni, i genocidi e tutte le guerre che devastano l’umanità”.

Fonte: quibrescia.it

«Vittime delle foibe Dall’Anpi attacchi meschini e ipocriti»

La polemica tra la sezione Anpi di Gussago e l’Amministrazione comunale – esplosa in seguito alla pubblicazione di un unico manifesto che raccoglieva le manifestazioni in programma sia per la Giornata della Memoria che del Giorno del Ricordo – si sta allargando. Ad intervenire sulla vicenda è il gruppo di minoranza guidato da Stefano Quarena, che accusa l’Anpi di aver sollevato «una polemica meschina e falsa, oltre che ipocrita se non vergognosa». Il riferimento è alle manifestazioni organizzate dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia, «lo scorso anno con Eric Gobetti e quest’anno con Alessandra Kersevan. L’Anpi di Gussago – chiede Quarena – punta a far diventare il nostro Comune la capitale del revisionismo storico e del giustificazionismo?». «Gobetti si qualifica da solo – sottolinea il consigliere di minoranza di Fratelli d’Italia -: dopo l’iniziale notorietà per finalità politiche, ora sta man mano scomparendo, quindi non saremo certo noi a regalargli pubblicità. Di Alessandra Kersevan ricordiamo solo che dal 2012 fa parte della onlus Coordinamento nazionale per la Jugoslavia, associazione che ha come punti di riferimento ideali e politico-culturali la Jugoslavia comunista e il suo fondatore Tito, che a guerra finita, fino al 1987, determinò la morte di oltre un milione di jugoslavi. Sono quindi i massacratori del loro stesso popolo i riferimenti culturali e umani che dovrebbero essere propagandati a Gussago?». Quarena, esprimendo «piena solidarietà al sindaco Giovanni Coccoli per le infondate accuse subìte», sottolinea come l’Anpi «non dovrebbe permettersi di fare certe affermazioni, dopo aver organizzato tali eventi con totale mancanza di obiettività storica e rispetto umano ed istituzionale».
C.Reb.

Fonte: Bresciaoggi

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