
Mais e vigneti distrutti in pianura, piante officinali e piccoli frutti gravemente danneggiati in montagna. Per una cifra, stimata da Coldiretti Brescia, pari ad oltre sei milioni di euro. Cui vanno aggiunti però tetti, impianti fotovoltaici e strutture di allevamenti e aziende agricole compromessi dal maltempo, i cui danni sono ancora tutti da calcolare. Insomma una domenica da dimenticare, quella del 25 giugno, per il mondo agricolo bresciano investito da condizioni meteo estreme che hanno lasciato un solco profondo in un settore già fortemente compromesso dalla più grave siccità degli ultimi quindici anni.
«Il 2017 per il nostro settore è un anno tremendo – si sfoga Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Brescia e Lombardia -. Siamo partiti con la siccità, carenza di precipitazioni in inverno e primavera per arrivare poi alle gelate di metà aprile, che hanno causato danni gravissimi al settore vitivinicolo. Fino alle grandinate degli ultimi giorni con chicchi di dimensioni mai viste». Il maltempo ha colpito tutta la provincia soprattutto la zona della Vallecamonica, della Franciacorta, del centro-ovest della città e della bassa. I comuni maggiormente danneggiati sono stati Poncarale e Bagnolo Mella che, oltre ai danni ingenti su alcune strutture di ricovero animali e attrezzi, devono fare i conti con il 60% del mais in campo completamente distrutto, con una perdita di valore di oltre un milioni e mezzo di euro. «Il 70% del mio mais non c’è più – racconta Giovanni Garbelli, vicepresidente di Confagricoltura Brescia che ha l’azienda proprio a Poncarale – A questo devo aggiungere poi i danni alle strutture causate dalla grandine».
Foglie di mais danneggiate anche ad Azzano Mella, Travagliato e Roncadelle dove la mancata produzione si stima intorno al 30%. Anche i vigneti, già compromessi dalla gelata di aprile, hanno subito danni ingenti soprattutto nei comuni di Gussago (40% di raccolto perso) e Capriano del Colle (15%), per una stima di oltre 1 milione e duecentomila euro. Lo stesso dicasi per la Franciacorta, in particolare i comuni di Corte Franca, Monticelli Brusati e Ome dove i danni superano il milione di euro. Ad Adro e Capriolo i vigneti hanno subito danni per oltre 2 milioni. Dalla pianura alla montagna la musica è la stessa: devastazione nei campi e strutture danneggiate. A farne le spese in particolare sono stati i campi seminati a piccoli frutti, piante officinali e orticole. I comuni più colpiti sono stati Capo di Ponte e Piancamuno dove la percentuale stimata di danno si aggira attorno al 40%. Per gli agricoltori l’unico modo per proteggersi da eventi atmosferici sempre più imprevedibili ma che da anni ormai continuano a ripetersi, sono i Consorzi di difesa cui, le associazioni di categoria, raccomandano di aderire per assicurare sia le culture sia i fabbricati.
S. MONT.
Fonte: Giornale di Brescia