Innovare per restare sul mercato: una grande sfida tecnologica, ma anche una condanna per le gloriose imprese bresciane in un comparto fortemente globalizzato. I concorrenti della Hydromec sono i tedeschi, i giapponesi. Ma il piccolo gruppo gussaghese (35 milioni di euro di fatturato e un centinaio di dipendenti) ha proprio tra Taiwan, Giappone, Cina, Usa e Germania i suoi mercati principali. La società è tra i leader in Europa nella produzione di presse per lo stampaggio a caldo dell’ottone e dell’alluminio; tra le prime aziende per la produzione di fucinatrici per acciaio. A Emo Milano ha presentato il brevetto europeo Hybrid Aluminium Forging, ovvero la pressa che adotta una tecnologia ibrida tra i processi di fusione e forgiatura per la produzione di cerchi in lega di alluminio.
«Le tecniche convenzionali per la produzione di cerchi sono la colata in bassa pressione o la forgiatura – ci spiega il presidente Francesco Meschini -. Il nostro brevetto permette di conciliarli garantendo eccellenti performance dal punto di vista meccanico e con costi notevolmente inferiori rispetto ai prodotti forgiati». Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia, tra le aziende coinvolte c’è anche la Maxion Wheels Italia di Dello dove nei mesi scorsi è stato installato il primo impianto pilota (al progetto partecipano anche la Dueci srl di Nave che ha costruito lo stampo e la Co. Ram srl di Travagliato che ha realizzato la linea produttiva). Allo stand della Hydromec anche il nuovo innovativo modello di pressa meccanica Hf-Cds. «Una pressa – spiega Meschini – con un nuovo cinematismo di comando frutto di una collaborazione con una azienda tedesca».
Roberto Ragazzi
Fonte: Giornale di Brescia