Cinque anni di carcere e 100 mila euro di provvisionale alle due persone che si sono costituite parte civile in attesa che il risarcimento venga definito in sede civile. Si è concluso così il processo a carico di Luigi Fausti, il 55 enne di Gussago finito davanti al giudice con l’accusa di avere dato fuoco nel giugno del 2018 ad uno stabile, per fortuna in quel momento disabitata perché in ristrutturazione, di via Pinidolo a Gussago dopo avere avuto una lite con i vicini. La condanna è superiore a quella chiesta dal pubblico ministero Claudia Passalacqua che al termina della sua requisitoria aveva chiesto quattro anni e otto mesi. Il movente secondo il pubblico ministero andrebbe cercato nei dissidi tra l’uomo e la proprietaria dello stabile, una donna a cui è stata riconosciuta una provvisionale da 80 mila euro (gli altri 20 mila euro andranno invece al marito) per una serie di lavori da eseguire nelle parti comuni dell’edificio a cui Fausti non avrebbe voluto contribuire.
«L’incendio avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori se qualcuno si fosse trovato lì dentro – ha sottolineato il pm nelle sue conclusioni – Solo il pronto intervento dei Vigili del fuoco ha evitato un epilogo differente». A incastrare il 55 enne di Gussago, finito ai domiciliari, ci sarebbe un video che (seppur sfuocato) lo avrebbe immortalato mentre lasciava lo stabile poco prima che le fiamme lo avvolgessero. «L’imputato – ha quindi detto il pubblico ministero ricostruendo la vicenda in aula – è collocato sul luogo dei fatti e sulle scarpe è stato trovato del gasolio». Il 55 enne si è sempre detto innocente. «Che motivo avrebbe avuto nel dare fuoco alla casa situata sotto la sua? – ha sottolineato la sua difesa -. Manca un movente, le discussioni erano poca cosa e l’azione sarebbe stata autolesionistica. In quella casa poi entra ed esce un sacco di gente. Non c’è la prova diretta del suo coinvolgimento». Valutazioni che il giudice ha respinto condannando Fausti a 5 anni di reclusione.
Pa.Ci.
Fonte: Bresciaoggi