Hanno risposto alle domande del giudice nel corso dell’udienza di garanzia seguita all’esecuzione delle misure cautelari nei giorni scorsi. Nessuna delle quattro ragazze minorenni finite nei guai nel corso delle indagini di cui si sono occupati i carabinieri della stazione di Gussago ha rinunciato a fornire la propria versione dei fatti. Nel corso di questo genere di udienze, del resto, è difficile che gli indagati non rispondano, a differenza di quanto accade non di rado con gli adulti. Ora sarà il servizio sociale minorile a procedere. La vicenda richiede evidentemente un grosso apporto della giustizia minorile, in considerazione di quanto sarebbe accaduto secondo l’accusa. La posizione delle quattro ragazze è diversa dal momento che per una è stata disposta la permanenza in comunità, mentre per le altre quella nell’abitazione dei genitori. Nel primo caso si tratta quindi una posizione più grave.
L’accusa per le quattro minorenni è quella di vessazioni nei confronti di una coetanea. Nella vicenda sono coinvolte anche altre tre minorenni under 14, quindi non processabili. Al centro della vicenda, secondo la ricostruzione accusatoria ci sarebbe stata una presunta gelosia nei confronti della vittima, che sarebbe stata insultata, minacciata e percossa, in un caso fino a farle perdere i sensi. Alle quattro ragazzine sono contestate due aggressioni, in un caso in centro a Brescia, nell’altro, sempre in città, ma nel capoluogo. A tutto ciò va aggiunto che quanto accaduto sarebbe stato ripreso con i telefonini e poi diffuso utilizzando Instagram o WhatsApp.
Mario Pari
Fonte: Bresciaoggi