Un violento incendio ha colpito il Monte di Capriolo: il rogo sulla terrazza naturale della Franciacorta è scoppiato ieri intorno alle 19. La grande nube, sopra il Monte Alto, come l’inconfondibile odore di bruciato, ha messo in apprensione molti residenti di Capriolo e di Adro, che nel giro di pochi minuti hanno lanciato a decine l’allarme. A sirene spiegate i vigili del fuoco di Palazzolo e di Brescia, con diversi mezzi, e autopompe, oltre che alle squadre della protezione civile di Paratico, Adro, Erbusco e Corte Franca, si sono diretti verso la zona boschiva infiammata. L’innesco a quanto pare è partito nell’area di competenza del territorio capriolese; il cuore del rogo è stato segnalato nella località Costa e del Santellone. Aree che si affacciano sulla valle del Colzano, a poca distanza dalla chiesetta degli alpini. Fortunatamente l’incendio non ha creato criticità per la popolazione residente; e secondo le prime ipotesi il terreno particolarmente secco, e la fitta vegetazione del sottobosco hanno prodotto un’autocombustione. Le squadre di soccorso sono rimaste al lavoro, per ore nel tentativo di arginare l’incendio, ed impedire il suo propagarsi. Ma con il calare della notte, il fuoco si è diffuso lungo un duplice fronte, in maniera precipitosa. Difficile da circoscrivere, l’incendio ha continuato la sua marcia distruttiva per ore. Un’operazione coordinata nei minimi dettagli, dalle squadre di soccorritori; nella notte le operazioni sono state solo di controllo e blocco fronte, per proseguire poi alle prime ore dell’alba, per un intervento piuttosto complesso e che ha messo a dura prova gli operatori intervenuti.
Ma quella di ieri è stata una domenica molto delicata dal punto di vista degli incendi, con altri episodi che hanno interessato la provincia. Ad esempio a Caino, sul Colle di Sant’Eusebio dove l’intervento si è reso necessario a causa di un rogo boschivo. A Gussago, nella zona industriale, lavoro per l’antincendio della Protezione civile a causa di un rogo potature che è sfuggito al controllo di chi l’aveva innescato e che potrebbe rischiare anche di subire provvedimenti.
S.Duc.
Fonte: Bresciaoggi