Scrivo in qualità di legale del Comune di Gussago, avendo preso visione della pubblicazione sulla prima pagina di venerdì di Bresciaoggi di quella che avrebbe dovuto essere la rettifica dell’articolo «Appalto in famiglia, è scandalo», pubblicato in prima pagina l’8 ottobre 2019 e proseguito a pagina 23, «Scandalo sull’appalto edilizio. La Giunta finisce nella bufera», concernente la realizzazione di un complesso residenziale progettato dallo studio Gallucci – Terlizzi, richiesta con pec dell’8 ottobre 2019. La pubblicazione dell’articolo «Il sindaco: “Né appalti né scandali. Il Comune è solo spettatore”» pubblicato in prima pagina in data 11 ottobre su Bresciaoggi e proseguito a pagina 18, «Operazione edilizia privata. Il Comune è solo spettatore» non può in alcun modo considerarsi una rettifica soddisfacente ed adeguata rispetto al precedente articolo, non essendovi stato un riconoscimento esplicito, da parte del vostro quotidiano, di aver commesso non solo un errore nell’aver riportato notizie del tutto false, ma anche per non aver verificato previamente la veridicità delle stesso presso gli uffici comunali o il sindaco e assessori. Nell’articolo, infatti, divulgate la versione oggettiva dei fatti ma attraverso frasi virgolettate che fate pronunciare al sindaco, facendo in modo che sembri una visione soggettiva di quest’ultimo, senza alcuna ammissione da parte vostra di aver commesso gli errori già contestati con la pec dell’8 ottobre 2019. Alla luce di tali circostanze, il Comune di Gussago esige, mio tramite, una immediata ulteriore rettifica, che abbia la medesima evidenza data alla notizia odierna, in cui esplicitate in maniera chiara ed inequivocabile che le notizie false riportate nell’articolo dell’8 ottobre 2019 (precipuamente che il progetto residenziale a firma dell’architetto Gallucci si sarebbe iscritto in una procedura di appalto pubblico e che il Comune avrebbe sollecitato la proprietà a presentare un progetto) non corrispondono al vero e sono state frutto di un errore commesso dal vostro giornale.
È vero. Bresciaoggi, in difformità al contenuto dell’articolo, ha sbagliato scambiando nella titolazione un’operazione privata per un appalto pubblico. Un errore in buonafede di cui ci scusiamo con i protagonisti della vicenda e con i lettori.
Fonte: Bresciaoggi (13 ottobre)
Operazione edilizia privata il Comune solo spettatore
«Ho letto parole come Giunta, Commissioni, ma questi organi non sono coinvolti nella vicenda della area ex deposito di autobus Sia al centro del paese», esordisce così il sindaco di Gussago, Giovanni Coccoli, attaccato nel consiglio di lunedì dal capo dell’opposizione, Stefano Quarena. Ma quello che assolutamente tiene a precisare, Coccoli, oltre al fatto che Giunta e Commissioni non c’entrino niente nella progetto edilizio, è che «non siamo difronte ad una procedura di appalto: l’area è privata, peraltro non so neppure di chi sia. E il progetto risale addirittura alla precedente Giunta Lazzari, in pratica gli stessi che ora fanno l’interrogazione. Un progetto del 2010 conforme al Piano di governo del territorio di Gussago. E perciò assolutamente non soggetto a passare dalla commissione urbanistica presieduta dall’architetto Gianluca Gallucci. L’area era già residenziale, per i cantiere c’è stato solo bisogno di un permesso di costruire che ha interessato l’ufficio tecnico e non organi politico-amministrativi». Insomma, il Comune è spettatore rispetto ad una operazione tutta privata.
«E’ vero che ci siamo espressi affinchè le aree dismesse, compresa questa, fossero recuperate. Ma questo non vuole assolutamente dire che vogliamo fare favori a qualcuno. Lo studio di architettura Gallucci-Terlizzi è stato scelto tempo fa dai proprietari dell’area». Il sindaco al fine di sgombrare da qualsiasi ombra l’operazione sull’area di via IV Novembre («privata, lo ribadisco»), richiama l’articolo 78 del Testo unico degli enti locali «il quale fa obbligo solo ai componenti di Giunta competenti in materia di urbanistica, edilizia e lavori pubblici dall’astenersi dall’esercitare attività professionali in questi settori. Dunque, nel nostro caso non si può parlare di incompatibilità nè di conflitto di interessi. Del resto lo stesso Quarena nell’interrogazione riconosce che non vi è alcuna illegittimità. Quanto all’opportunità, ricordo ancora che la commissione presieduta da Gallucci non ha competenza». Coccoli, ribadendo con forza che non si può certo parlare di appalti e di scandali, conferma la piena fiducia non solo all’architetto Gallucci ma anche all’assessore ai Lavori Pubblici, De Pascalis, tirato in ballo dall’opposizione. «L’assessore infatti è stato accusato di avere sollecitato qualche tempo fa un articolo sulla stampa locale, enfatizzando l’operazione sull’area di via IV Novembre. Non c’era alcuna volontà nè interesse a pubblicizzare un progetto privato da parte di De Pascalis – conclude Giovanni Coccoli -, non a caso la richiesta non partì dal Municipio ma dal giornalista che voleva approfondire la sorte dell’area».
Eugenio Barboglio
Fonte: Bresciaoggi (11 ottobre)
Scandalo sull’appalto edilizio. La Giunta finisce nella bufera
«Trilocali e quadrilocali, ampie metrature», recita il cartello all’ingresso del cantiere. Via IV Novembre, ex parcheggio dei pullman, dismesso da molti anni. L’ex parcheggio è oggetto di un progetto di rilancio, appunto con trilocali e quadrilocali. Insomma, un edificio residenziale. Ma è anche al centro di una polemica che ieri sera avrebbe potuto movimentare il Consiglio comunale di Gussago, ma che è stata temporaneamente «disinnescata» dal sindaco Giovanni Coccoli, rinviando il punto: «Risponderò sull’argomento alla prossima seduta». L’accusa lanciata dai banchi dell’opposizione è di conflitto di interessi. Per Stefano Quarena, già candidato sindaco e leader della minoranza, che ha presentato un’interrogazione orale, si tratta quantomeno di una questione di opportunità. Ma che questione è? Legittimo – dice, in sostanza, Quarena – che il Comune promuova il recupero di un’area tanto centrale, e che perciò abbia sollecitato la proprietà a presentare un progetto. Meno legittimo, per lo meno sotto il profilo dell’opportunità e del galateo istituzionale, che a redigere quel progetto sia lo studio Gallucci-Terlizzi. Che non è uno studio qualsiasi: l’architetto Gallucci è, infatti, un consigliere comunale e, come se non bastasse, è presidente della commissione Urbanistica. «Uno sgradevole contrasto», sintetizza l’esponete di Fratelli d’Italia. Che, per inquadrare la faccenda, cita il professor Di Carlo, docente a Tor Vergata: «Il conflitto di interessi reale è la situazione in cui l’interesse secondario, finanziario o non finanziario, di una persona tende a interferire con l’interesse primario dell’azienda (in questo caso dell’ente), verso cui la prima ha precisi doveri e responsabilità». Questo, in astratto, il nocciolo della questione. «Qui mi pare – protesta Quarena – che ancor più che di opportunità si dovrebbe parlare di opportunismo». L’interrogazione presentata dalla minoranza chiama in causa l’assessore ai Lavori Pubblici, Angelo De Pascalis, riferendo di articoli di stampa che hanno dato conto del progetto edilizio sull’area «con una certa enfasi». Enfasi sospetta, per Quarena, alla luce di un progetto che reca la firma di un collega di maggioranza di De Pascalis stesso, nonchè, come detto, presidente dell’Urbanistica. Ma il confronto è rinviato.
Eugenio Barboglio
Fonte: Bresciaoggi (8 ottobre)