Cenni storici su Gussago: Novecento

Verso la fine del secolo scorso e nei primi anni del Novecento Gussago vive una decisa ripresa; dal 1882 funziona l’Opera Pia istituita dal nobile Paolo Richiedei per i vecchi malati e poveri del paese, dal 1900 è attivo l’asilo infantile dovuto al lascito di Giovanni Nava; è messa in funzione una linea telefonica, viene costruita la linea elettrica del tram per il collegamento con la città, si costruiscono le scuole elementari a Sale e in Piazza, cominciano ad essere famose le grappe ottenute dalla distillazione delle vinacce, e pari fama conservano i produttori di vini con falegnami, capimastri, maniscalchi, pastai e sellai; contemporaneamente aumentano gli alberghi e le locande; viene portata l’acqua potabile nelle contrade, si costituiscono la Società operaia di mutuo soccorso, di ispirazione zanardelliana, e quella cattolica fra i contadini per il bestiame bovino e suino, insieme ad associazioni sportive e ricreative e a gruppi legati al movimento cattolico.

Cominciano a farsi sentire le opinioni politiche dei mazziniani legati all’ing. Achille Cadeo e in maggior numero quelle dei socialisti riformisti del dott. Anacleto Peracchia e del rag.Angelo Venturelli. La Grande Guerra si porta via quasi un centinaio di giovani gussaghesi; negli anni seguenti la vita democratica sarà contrastata dalla violenza politica, fino all’avvento definitivo del fascismo.
Durante quel periodo viene dato nuovo assetto urbanistico alla zona del centro con l’apertura di strade e la creazione di spazi sportivi, costruite la palestra oggi Sala civica e le scuole elementari di Ronco.

Gussago conosce la durezza della seconda guerra mondiale, molti giovani muoiono sui vari fronti o sono dispersi; dopo l’8 settembre del ‘43 numerosi sono deportati nei campi di sterminio, mentre sul territorio si attiva il movimento resistenziale; un comando tedesco occupa scuole e palestra, il paese con le sue frazioni ospita gli sfollati dalla città e subisce anche un bombardamento.

Le prime elezioni libere, il cui esito sarà atteso da Pietro Nenni in casa di Angelo Venturelli promotore del CNL di Franciacorta, danno la vittoria alle forze democratiche. Gli anni del difficile dopoguerra vedono una costante inarrestabile trasformazione del tessuto sociale ed economico del paese connessa a quella del bresciano e di buona parte d’Italia; la città vicina attira col lavoro delle fabbriche, l’industrializzazione determina l’abbandono delle campagne, le attività artigianali tradizionali scompaiono o si diversificano; negli anni della crisi molti sono costretti ad emigrare all’estero in cerca di lavoro; con il boom economico si sviluppano attività indotte dalle industrie e piccole aziende di produzione e servizio, cresce anche il settore terziario; si aprono nuove strade, si organizzano cooperative per l’edilizia economico-popolare e per gli insediamenti produttivi, aumenta anche l’edilizia residenziale.

Al 2009 la struttura delle attività produttive di Gussago si attesta su un centinaio di aziende agricole, compresa la silvicoltura e la pesca, sulle 1.483 attività complessivamente presenti sul territorio di cui 480 imprese artigiane. Il notevole incremento demografico è legato anche a fenomeni di mobilità dai paesi vicini e dalla città, soprattutto per la vicinanza alla stessa, la presenza di servizi, la bella posizione ed il verde circostante (“Gussago, luogo di amene villeggiature estivo-autunnali”, si disse per tanto tempo). Il volto del paese è cambiato, il territorio è stato segnato ma Gussago cerca di mantenere la propria identità storica e culturale, con particolare attenzione e impegno da parte di amministratori e cittadini a conservarne il tessuto sociale e il patrimonio di natura, storia, arte, monumenti e paesaggio.

Fonte: www.comune.gussago.bs.it

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