Censimento 2011: a Gussago residenti ed abitazioni crescono di pari passo

Censimento 2011

Il censimento Istat dice che tra Brescia e provincia ci sono 600mila abitazioni. Le seconde case sono 89mila (3.300 in più rispetto al 2001).

Il numero è significativo, considerevole. Forse anche un po’ inaspettato. Ma è in quella cifra che si riassume parte della crisi dell’edilizia, del boom delle costruzioni che vede oggi tra Brescia e provincia almeno – almeno – 30mila case vuote. Lo dice il confronto tra il censimento 2001 e il censimento 2011: in dieci anni il patrimonio immobiliare bresciano è cresciuto di 74mila unità, passando da 519.934 a 593.372 (dato non definitivo). Poco meno di 600mila case per 1.240.553 bresciani censiti un anno e mezzo fa. Case che per numero sono cresciute più della popolazione, con un incremento del 14,1% contro l’11,9% raggiunto in un decennio tra città e provincia. Aumentano le abitazioni in cui vivono gli stessi proprietari: sono 70mila delle 74mila totali. Le case abitate invece esclusivamente da non residenti o non occupate (in soldoni, le seconde case), sono 89.421, 3mila in più rispetto al 2001 (erano 86.059).

Come dice già il trend di crescita demografica, il numero di nuovi immobili è più alto in quei centri che negli ultimi anni hanno avuto più appeal, vuoi per le opportunità che offrono, vuoi per i servizi a disposizione, vuoi per un costo degli immobili «ragionevole». Ecco allora che a San Gervasio, comune che ha registrato una variazione del 67,3% del numero di abitanti (da 1.476 a 2.469 in dieci anni), le abitazioni sono passate da 640 a 1.051 (+64%). Azzano Mella, al secondo posto per crescita demografica, conta oggi 1.166 case rispetto alle 759 del 2011. Ancor più sorprendete Brandico: i suoi 1.611 abitanti (erano 1.041 nel 2001) hanno a disposizione 664 immobili residenziali, 265 in più rispetto a dodici anni fa. E Brescia? La città sembra risentire meno dell’espansione edilizia. Nel 2011 sono state censite 87.656 abitazioni per 191.465 residenti, il 4% in più rispetto alle 84.319 contate nel 2001.

Cresce, e non di poco, anche il numero di immobili in quei paesi che in un decennio hanno assistito ad un fenomeno migratorio. È il caso, per esempio, di Valvestino, che ha «perso» 74 abitanti (da 287 a 213) ma ha «guadagnato» ben 90 immobili (da 324 a 414). Stessa storia a Paisco Loveno, dove i residenti sono scesi da 257 a 198, ma le case sono aumentate, passando da 355 a 447.

Tra i comuni con la più alta offerta immobiliare si trovano Desenzano e Montichiari. Il primo, anche grazie alla nota vocazione turistica, è rimasto stabilmente sopra le diecimila unità, passando dal 2001 al 2011 da 12.597 a 14.786. Notevole il balzo registrato a Montichiari: se dodici anni fa si contavano 7.743 unità immobiliari, nel 2011 si è arrivati a superare soglia diecimila, arrivando a 10.085.

Il quadro ricostruito dal censimento 2011 dice di un decennio di grande crescita, sia della popolazione che dell’offerta immobiliare. Una crescita, quella delle nuove case – col senno del poi – forse eccessiva, frenata bruscamente da una crisi da cui uscire.
Giovanna Zenti

Fonte: Giornale di Brescia

E a Gussago?
Il confronto tra il censimento 2001 ed il censimento 2011 dice che in dieci anni a Gussago il numero di abitazioni è cresciuto praticamente di pari passo rispetto al numero dei residenti. Il numero di abitazioni è infatti passato da 5.847 a 6.569 (dato non ancora definitivo), che corrisponde ad una crescita di circa il 12% mentre la popolazione residente passa da 14.502 a 16.412 unità, con un incremento di circa il 13%.

Fonte: ISTAT – Censimento della popolazione e delle abitazioni

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