Gussago, opposizioni e Confesercenti contro la struttura in fase di costruzione. La difesa del sindaco Marchina: non ci saranno contraccolpi per i negozi del paese.
Il cantiere del nuovo centro commerciale in zona Caporalino prosegue a ritmo spedito, e di pari passo viaggiano anche le polemiche. Nei giorni ad aprire le offensive contro la struttura era stata la Confesercenti: «Un intervento del quale non si sentiva nessuna necessità sia per ragioni di sostenibilità ambientale e urbanistica, sia per motivi di natura prettamente economica, data l’alta densità di superficie commerciale in rapporto alla popolazione locale a Brescia». Pollice verso al progetto anche parte delle minoranze del paese. «La realizzazione del nuovo polo commerciale, così come è progettato, non ha alcun senso per il nostro paese – spiega Ilaria Marchina, Fratelli d’Italia -. La maggioranza si nasconde dichiarando che era già stato programmato dalla passata Amministrazione, ma non è vero. L’attuale progetto è completamente diverso. La responsabilità e la paternità sono tutte in capo alla giunta e al sindaco Bruno Marchina, che hanno aumentato la media struttura di vendita da 800 metri cubi a oltre 2100 e cambiato radicalmente il progetto». All’attacco anche l’ex sindaco Lucia Lazzari (che voleva vendere quest’area per acquistare la Santissima) e la sezione Lega Nord: «Il Pgt approvato dall’Amministrazione Lega-Pdl non prevedeva assolutamente la costruzione di un centro commerciale come questo. Ci siamo chiesti, di fronte alla tardiva protesta della Confesercenti, quali iniziative verranno messe in campo considerando che il nuovo centro commerciale a breve verrà inaugurato e che il sindaco Marchina e la sua maggioranza sono stati indifferenti e sordi alle ripetute contrarietà sulla nuova urbanizzazione». Sulla stessa linea di pensiero anche Mara Rolfi, Movimento 5 stelle: «A Gussago sono già presenti due strutture a poco distanti l’una dall’altra, ex Colmark e Italmark, una terza risulta assolutamente inutile». Per Rolfi sarebbero ben poca cosa anche le case in edilizia convenzionata «se consideriamo quanto invenduto e sfitto c’e sul nostro territorio». L’Associazione Sinistra a Gussago sottolinea «la continuità dimostrata da Lazzari e Marchina nel voler vendere a tutti i costi un’area che prima ospitava servizi pubblici». Evidenzia poi la «fragilità idrogeologica della zona accanto al principale torrente del paese» e la mancanza di tutela del tessuto commerciale del paese, attaccando soprattutto la lista del sindaco, «Gussago Insieme», «che un tempo sbandierava l’opposizione ai centri commerciali». Sotto il profilo dei posti di lavoro, secondo Sinistra a Gussago, non si giungerà ad alcun aumento occupazionale perché i «posti guadagnati saranno in realtà persi da altre parti, proprio a causa della nuova struttura di vendita».
Tutte critiche respinte al mittente dal sindaco Marchina, che si scaglia, in particolar modo, contro le dichiarazioni della Confesercenti «che deve evitare di parlare di situazioni urbanistiche, ambientali ed economico commerciali senza essere a conoscenza dei dati corretti». Il primo cittadino sottolinea inoltre che «l’area era già occupata da un vecchio capannone; quindi non va ad occupare altri spazi. Va ricordato che la densità di superficie commerciale di medie e grandi strutture, in rapporto alla popolazione locale a Gussago si attesta allo 0,46, cifra molto bassa rispetto ad altre realtà, come ad esempio Brescia con l’1,37, Castenedolo con il 3,03 o addirittura il 12,91 di Roncadelle e con una media provinciale di 1,20». Sul fronte dei negozi di vicinato, «questo centro polifunzionale – prosegue il sindaco – non arrecherà danno ai piccoli negozi, che non hanno subito contraccolpi, in tutti questi anni, nonostante la presenza di altre medie strutture di vendita sul territorio, del resto dai proprietari dei quali non ho ricevuto alcuna lamentela. Concludo dicendo che, quando quel progetto fu approvato dal commissario straordinario, nel 2012, non ci furono obiezioni di alcun tipo, da parte di nessuno».
Federico Bernardelli Curuz
Fonte: Giornale di Brescia