Chiesa Santa Maria Assunta: il “Corpus Domini”

Corpus Domini 2013

Gussago, anno 2013, chiesa Santa Maria Assunta; fotografia di Angelo Cartella.

Dopo L’Ascensione, la Pentecoste, la Santissima Trinità, tre solennità che si susseguono, il Giovedì dopo la SS. Trinità si celebrava solennemente il CORPUS DOMINI, fatto slittare, da 36 anni (1977 – soppressione di alcune festività), alla domenica successiva.

A Gussago, il 30 maggio 2013, giorno proprio della Festa religiosa “Corpo del Signore” erano in programma il canto del Vespro serale e la successiva processione eucaristica dalla Parrocchiale di S.Maria Assunta all’Oratorio di Sale di Gussago.

Corpus Domini: solennità del santissimo Corpo e Sangue di Cristo, è una delle principali solennità dell’anno liturgico della Chiesa cattolica. Si celebra, come detto, il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità oppure la seconda domenica dopo quella di Pentecoste. Rievoca la liturgia della “Messa in Coena Domini” del Giovedì Santo. La solennità del Corpus Domini nacque nel 1247 nella diocesi di Liegi, in Belgio, per celebrare la reale presenza di Cristo nell’eucarestia. Il papa Urbano IV, con la bolla Transiturus de hoc mundo dell’11 agosto 1264, estese la solennità a tutta la Chiesa. L’anno precedente si era anche verificato un evento prodigioso presso Bolsena (“Miracolo di Bolsena”). La venerazione del Santissimo Sacramento nacque in Belgio nel 1246 come festa della diocesi di Liegi. Il suo scopo era quello di celebrare la reale presenza di Cristo nell’Eucaristia. L’introduzione di questa festività nel calendario cristiano la si deve principalmente a una donna, suor Giuliana di Cornillon, una monaca agostiniana vissuta nella prima metà del tredicesimo secolo. Da giovane avrebbe avuto una visione della Chiesa con le sembianze di una luna piena, ma con una macchia scura, a indicare la mancanza di una festività. Nel 1208 ebbe un’altra visione, ma questa volta le sarebbe apparso Cristo stesso, che le chiese di adoperarsi perché venisse istituita la festa del Santissimo Sacramento, per ravvivare la fede dei fedeli e per espiare i peccati commessi contro il Sacramento dell’eucarestia. Dal 1222, anno in cui era stata nominata priora del convento di Mont Cornillon, chiese consiglio ai maggiori teologi ed ecclesiastici del tempo per chiedere l’istituzione della festa. Scrisse una petizione anche a Ugo di Saint-Cher, all’arcidiacono di Liegi, Jacques Pantaléon (futuro Urbano IV) e a Roberto deThourotte, vescovo di Liegi. Furono proprio l’iniziativa e le insistenti richieste della monaca a far sì che, nel 1246, Roberto de Thourotte convocasse un sinodo e ordinasse, a partire dall’anno successivo, la celebrazione della festa del Corpus Domini. All’epoca i vescovi avevano infatti la facoltà di istituire festività all’interno delle loro diocesi. Si dovette aspettare però il 1264, alcuni anni dopo la morte di suor Giuliana e di Roberto de Thourotte, perché la celebrazione fosse estesa a tutta la Chiesa universale.

A Orvieto, dove fu istituita, e a Roma, dov’è presieduta dal Romano Pontefice, la celebrazione si svolge infatti il giovedì dopo la solennità della SS. Trinità. A Roma la celebrazione inizia nell’Arcibasilica Cattedrale di S. Giovanni in Laterano, per poi concludersi con la processione tradizionale fino alla basilica di Santa Maria Maggiore; il Santo Padre la presiede in quanto Vescovo di Roma. Come abbiamo potuto vedere quest’anno 2013 il Papa Francesco si è recato in processione procedendo a piedi ed a capo scoperto. In occasione della solennità del Corpus Domini si porta in processione, racchiusa in un ostensorio sottostante un baldacchino, un’ostia consacrata ed esposta alla pubblica adorazione: viene adorato Gesù vivo e vero, presente nel Santissimo Sacramento. Papa Urbano IV incaricò Tommaso d’Aquino di comporre l’officio della solennità e della messa del Corpus et Sanguis Domini. In quel tempo, era il 1264, San Tommaso risiedeva, come il pontefice, sull’etrusca città rupestre di Orvieto, nel convento di San Domenico (che, tra l’altro, fu il primo ad essere dedicato al santo iberico). Il Doct orAngelicus insegnava Teologia nello Studium (l’università dell’epoca) orvietano e presso S. Domenico si conserva ancora la sua cattedra e il crocifisso ligneo che gli parlò. Tradizione vuole infatti che proprio per la profondità e completezza teologica dell’officio composto per il Corpus Domini, Gesù – attraverso quel crocifisso – abbia detto: “Bene scripsisti de me, Thoma”. L’inno principale del Corpus Domini, cantato nella processione e nei Vespri, è il Pange Lingua; un altro inno dedicato è il Sacris solemniis, specialmente nella sua sezione finale (che costituisce il Panis Angelicus). Esiste anche una sequenza per il Corpus Domini: il Lauda Sion Salvatorem.

Quest’anno, restaurato il “Raggio” – come si usa definire, da sempre a Gussago, la parte centrale dell’apparato (o macchina del Triduo in S. Maria Assunta) – riportato al suo naturale splendore con l’intervento di meticolosi ed attenti restauratori volontari, fedeli parrocchiani, lo si è issato in presbiterio in corrispondenza dell’altar maggiore ed appena sopra il livello delle tre statuette con le quali culmina la cuspide del tabernacolo, o ciborio, rappresentanti la Fede, la Speranza e la Carità. Al centro del “Raggio”, più propriamente entro il secondo ovale interno, si pone l’ostensorio con l’ostia consacrata, per i cristiani vera presenza della transustanziazione.

A cura di Achille Giovanni Piardi
Fotografia di Angelo Cartella

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