Civine: l’apoteosi di San Girolamo in gloria Dei

San Girolamo Gloria Dei Civine

Civine, presbiterio della chiesa parrocchiale di San Girolamo, dottore e padre della Chiesa universale. L’apoteosi di San Girolamo in gloria Dei.

Al di sopra del baldacchino ligneo decorato o capocielo raffigurante lo Spirito Santo, nelle sembianze di colomba contornato da angioletti contemplativi, si erge la grande cupola con l’affresco di Dio Padre in gloria sorretto da angeli poggianti alcuni su di una bella finestrata con trabeazione, a sua volta sorretta da quattro pilastri in corrispondenza dei quali, sulla sommità di ogni capitello, come in una delle antiche “carte gloria per gli altari” o, se si preferisce, entro i bei quattro scudi araldici blasonici attorno alla cupola dell’altar maggiore, si legge in ciascuno parte della definizione della gloria del Santo di Stridone, morto a Betlemme nel 420: IN DIEBUS SUIS, HIERONYMUS QUASI STELLA MATUTINA, IN MEDIO NEBULAE, SUFFULSIT ECCLESIAM DEI. [iniziando da sinistra in senso orario. (…prendendo a prestito i versi del capitolo 50. 6 dell’Ecclesiastico)]. Traduzione: “Nei suoi giorni. Girolamo (rifulse) come stella mattino. Nel mezzo – al centro – delle nuvole. Sorresse la Chiesa di Dio”.

Ai lati della pala dell’altar maggiore, opera attribuita a Francesco Paglia (padre), sulla testa di due paffutelli angeli, quasi a sollecitarne il significato: “Questo è pane di vita” (Giovanni 6: 51.58); “Affaticati, stanchi venite tutti a me” (Matteo 11: 25-30).

A reggere il moderno altare della mensa, opera in massiccio legno d’ulivo dei primissimi anni duemila, così come la cattedra e l’ambone, un bassorilievo bronzeo dorato sempre dello stesso momento (opera di Cesare Monaco di Dello) raffigurante San Girolamo in una forra boschiva, intento allo studio biblico, con ai piedi la evidente figura di un leone.

La statua lignea a stucchi policromi del Santo Patrono, a grandezza d’uomo, normalmente esposta presso l’ingresso principale lato sinistro, viene recata in processione durante la festa patronale che si tiene, per antica tradizione, la seconda domenica del mese di novembre: momento di tregua per gli antichi civinesi dediti nei secoli passati ai lavori agricoli.

A cura di Achille Giovanni Piardi

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