Commozione per l’ultimo saluto a Maria Gaburri

Maria Gaburri
Maria Gaburri

Una ragazza estroversa, amante della vita e con un cuore pieno di sogni. E’ fin troppo facile riuscire a stilare un profilo che calzi a pennello con la personalità di Maria Gaburri, la studentessa gussaghese di 23 anni morta nella serata di giovedì scorso in seguito a un incidente stradale avvenuto sulla tangenziale Est di Milano. Ieri pomeriggio tutta Gussago si è radunata nella Parrocchiale di Santa Maria Assunta per l’ultimo saluto, riempiendo in ogni ordine di posto la grande chiesa settecentesca. Un fiume di persone ha iniziato a percorrere la scalinata principale risalendo verso il sagrato già un’ora prima della cerimonia funebre, officiata da don Adriano Dabellani. Tra loro una folta schiera di giovani divisi tra gli amici e i compagni di studi incontrati nel corso degli anni che hanno accompagnato Maria dai primi anni della scuola elementare fino al Master in eventi culturali che stava frequentando a Milano. Tutti con lo sguardo basso, colmo di un dolore straziante che ieri ha rotto un silenzio surreale. Soprattutto per chi era abituato a vedere attorno a sé la figura di Maria, una persona solare e attiva. Il feretro è stato accompagnato in chiesa dalla famiglia di Maria, che seguiva a pochi passi di distanza il carro funebre. Un abbraccio sincero, simbolo di una compattezza sorretta alle loro spalle e ai lati dai tanti amici pronti a regalare conforto in un giorno così triste anche solo con un caldo abbraccio o con qualche parola.

Papà Gianbattista, le figlie Sara e Anna e mamma Narcisa Montini, sorretta dalla sorella Antonella. In chiesa risuonano le parole di don Adriano, molto commosso nel ricordare Maria, una ragazza che lui stesso aveva avuto il «privilegio» di conoscere. «Maria era ricca di entusiasmo e di virtù, una ragazza volenterosa e sempre disposta a dare una mano al prossimo – ha sottolineato -. Ora il suo ricordo vivrà per sempre in ognuno di noi». Parole sgorgate dal cuore dopo aver visto direttamente all’opera Maria, impegnata in passato in varie attività di volontariato in oratorio. Fuori tanti altri amici e amiche che non hanno trovato posto all’interno della chiesa gettano lo sguardo nel vuoto interrogandosi, con gli occhi lucidi gonfi di lacrime, sul perché di un destino così atroce per una ragazza di soli 23 anni con sogni e progetti ancora tutti da sviluppare. Tra le sue passioni più grandi quella per gli animali e per la musica metal, accompagnate da arte e cultura. Quei mondi che da sempre avevano affascinato Maria guidandola nel suo lungo e proficuo percorso di studi che l’avrebbero poi portata a realizzare in un futuro prossimo i propri desideri. All’uscita del feretro dalla Parrocchiale tutta la folla ha continuato a pregare col capo chino accompagnando l’ultimo viaggio di Maria.
Alessandro Maffessoli

Fonte: Bresciaoggi

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