A Brescia un comune su quattro è «rifiuti free». Secondo l’ultimo dossier sui Comuni ricicloni di Legambiente, sono 47 i paesi bresciani che possono fregiarsi di tale titolo, un quinto del totale lombardo, che conta 258 municipi. Il rapporto, che si basa su dati 2016, premia i Comuni che si sono distinti per aver fatto in modo che «il secco indifferenziato prodotto dai propri cittadini, ovvero tutto ciò che non può essere al momento avviato al riciclo, si attestasse in misura minore a 75 chilogrammi per abitante l’anno, raggiungendo nel contempo una raccolta differenziata almeno del 65%».
Insomma, per essere un Comune «riciclone» non basta avere un’alta percentuale di raccolta differenziata, bisogna produrre pochi rifiuti indifferenziati. Guardando solo alla percentuale di differenziata, in cima alla classifica bresciana redatta dal Quaderno provinciale dei rifiuti c’è infatti Castelcovati (83,14% nel 2016), seguito da Bagnolo Mella (82,55%) e Acquafredda (82,15%). La graduatoria di Legambiente pone invece in testa Villachiara che può vantare una differenziata al 78,5% e solo 31,7 chilogrammi di residuo secco prodotti in un anno da ciascun abitante. Seguono Acquafredda (33,2 kg di indifferenziato per abitante) e Trenzano (33,4). Guardando la mappa, tra i 47 comuni ricicloni bresciani ci sono molti paesi dell’ovest e della Franciacorta, da Pontoglio a Gussago, da Chiari a Ospitaletto, ma anche alcune zone del Garda e della Bassa. A livello regionale il territorio più virtuoso risulta essere la provincia di Mantova (59 comuni ricicloni su 69), con una percentuale di differenziata dell’82%. In provincia di Brescia la percentuale media è invece del 62,2%, in linea con Bergamo, Lecco e Monza. La media regionale scende invece al 60,8%. Quanto a rifiuti prodotti, la media regionale parla di 461 chili per abitante. Il territorio a produrne meno è Monza (408), Brescia è a quota 510.
Fonte: Giornale di Brescia