I versi di Tosca – «Vissi d’arte, vissi d’amore» -, due ali di marmo e un piccolo anfiteatro: è il monumento con cui il compagno Fabio Armiliato e il figlio Jacopo hanno voluto ricordare il soprano Daniela Dessì nel cimitero di Gussago. Su un libro di ceramica, con la grafia di Giacomo Puccini, ci sarà scritto «Vissi d’arte, vissi d’amore», le parole della celebre aria di Tosca, nell’omonimo capolavoro del compositore. Parole che sintetizzano anche la vita e la carriera di Daniela Dessì, che fu superba interprete pucciniana, e che si potranno leggere sulla sua tomba: sarà presentata al pubblico domani alle 18 nel cimitero di Gussago, a tre anni esatti dalla prematura scomparsa della grande artista d’origine genovese ma bresciana d’adozione.
Così hanno voluto il compagno Fabio Armiliato e il figlio Jacopo, che interverranno alla cerimonia insieme alle autorità e a tanti amici ed estimatori. «Si tratta di una tomba monumento in granito rosa – spiega Armiliato – posta nel centro del cimitero di Gussago, nella zona delle tombe giardino. È costituita da un piccolo anfiteatro, con due ali in marmo e una croce nel mezzo. Davanti ci sarà un libro in ceramica con la frase di Puccini». Perché avete atteso tre anni? «Con Jacopo volevamo qualcosa di degno, che potesse divenire un luogo ove omaggiare la memoria di Daniela nel segno della bellezza. Fino a oggi, le sue ceneri sono state custodite nella nostra casa di Gussago. Da ora in poi, Daniela riposerà nel cimitero di Gussago e con lei ci saranno anche i suoi genitori: un modo per riunirli, anche perché in vita erano legatissimi».
Ma la memoria di Dessì sarà affidata anche alla musica. «Il 24 agosto alle ore 20:30 nella chiesa di santa Maria Assunta a Gussago ci sarà l’esecuzione della della Petite Messe Solennelle di Rossini nella versione originale, ossia per coro da camera, quattro solisti, armonium e due pianoforti. Si tratta di un’opera sacra che Daniela stessa ha cantato tante volte: non una messa funebre ma una messa solenne, nella stessa atmosfera di luce che ha sempre accompagnato il ricordo di Daniela». L’esecuzione sarà preceduta da tre brani scritti da Armiliato: «Un Agnus Dei che scrissi in memoria dei genitori di Daniela, un’Ave Maria che cantò per la prima volta a Brescia, e un inedito, un Salve Regina un po’ particolare: scritto per soprano, coro femminile, contrabbasso, due pianoforti e bandoneon, ha, nella parte centrale, il sapore del tango». Quale eredità lascia Daniela? «Gli anni passano in fretta, ma resta la sua presenza nella memoria e nel cuore. Sento la sua forza che mi spinge ad andare avanti: sto riprendendo in mano la mia carriera ed è quello che lei ha sempre voluto. C’è poi il messaggio della fondazione Daniela Dessì sulla prevenzione al malessere attraverso la cultura. Ci manca sempre tanto, anche perché aveva una grande personalità artistica e umana. Cose presenti in ciò che ci ha lasciato, non ultima la Bohème di Torre del Lago». Quando e dove il prossimo gala? «I gala sono un modo di tenere vivo il suo ricordo e il messaggio della fondazione. Abbiamo diverse opzioni, città dove ha cantato molto. Penso a Bologna, Firenze, Roma, sperando di arrivare al quinto anno dalla sua morte all’arena di Verona».
Fonte: Corriere della Sera – Ed. Brescia
Per approfondire:
– locandina Ricordo di Daniela Dessì