Continuando nel ricordo dei nostri concittadini gussaghesi chiamati alla GUERRA NAZIONALE 1915-1918 e pensando a coloro che …non sono tornati a baita.
Reboldi Luigi (1895) figlio di Pietro
Del nostro Caduto Luigi parlammo nella scheda personale, come per altri combattenti, pubblicata nel corso della 10^ parte di “La Prima Guerra mondiale, 1915: gussaghesi alle armi”.
Oggi siamo chiamati ad integrare e proporre alla vostra attenzione ciò di cui siamo venuti in possesso, a seguito della lettura dell’ampia ricerca recentemente pubblicata dal bresciano G. A. Bonomi e per i contributi pervenuti dalla famiglia De Peri, Luigi e Iosemilly, e A. Piovani.
GUSSAGO (Brescia). REBOLDI Luigi di Pietro e Reboldi Laura (Nato 7.7.1895) da Gussago, soldato del 5° Alpini, 55^ Compagnia, scrive il 5.12.1915 al cognato Giuseppe De Peri a Gussago (Al Canallno); la sua cartolina parte dallo Ufficio Postale della 6^ Divisione il 7.12.1915 (dove Luigi è in forza) e giunge a Gussago, 5 giorni dopo, il 12.12, ma l’Alpino Luigi era già Caduto, 3 giorni prima, il 9 di dicembre sul Monte Vies, per ferite da combattimento.
(Da pag. 463 di Giuseppe Antonio Bonomi da Ospitaletto Bresciano in “La voce delle croci di legno”. Tomo II. Parte Prima. Cap. X-Carteggi dei Caduti di Gussago e frazioni. Edizioni Valgrigna, 2015).
De Peri Giuseppe, altro nostro combattente, che poco sopra abbiamo visto essere stato, nel 1915, il destinatario della cartolina scrittagli dal cognato, soldato degli Alpini, Reboldi Luigi (1895), altro nostro combattente, ora, mentre anche lui si trova in guerra, sebbene più tardi, riceve uno scritto datato 20 aprile 1917 – su cartolina con l’effige del guerriero S. Giorgio – dal suo (nostro) Parroco di S. Maria Assunta in Gussago, Don Giorgio Bazzani, in risposta ad una lettera che il Tenente Comandante di Compagnia cui appartiene Giuseppe De Peri gli aveva indirizzato. Cartolina viaggiata in busta chiusa, non recando sigilli o timbri ad olio di affrancatura, che fortunatamente Giuseppe riporta a casa custodendola gelosamente nella tasca della sua divisa, diversamente dal cognato Luigi rimasto, tre anni prima, sul campo di battaglia al Monte Vies. (Grazie alla famiglia De Peri, Luigi e Iosemilly e A. Piovani).
Il Monte Vies: “” ….Teatro di grandi battaglie durante la prima guerra mondiale, dove sono ancora presenti trincee, punti d’osservazione, era il confine Austro Ungarico e Italia. …si va verso la Val di Ledro, … a Bezzecca c’è un incrocio si va verso la Val di Concei, si prosegue vero il paese di Lenzumo e da qui in direzione Val dei Mulini, fino ad arrivare alla ex centrale idroelettrica 927 metri s.l.m, dove c’è un parcheggio e punto di partenza dell’escursione. Il sentiero sat 423 inizialmente è una strada forestale con tratti cementati e sterrati con una buona pendenza, in circa 1 ora si arriva alla Malga Vies 1556 metri s.l.m. … poco distante dalla malga lungo il sentiero, c’è una lapide in ricordo al Battaglione Alpini Vestone che combatterono nel 1915 per la conquista del Monte Vies””.
A cura di Achille Giovanni Piardi