La pazienza dei sindaci è arrivata al limite. “Ci aveva promesso un incontro. Ora è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti”. Venticinque primi cittadini dei Comuni che si affacciano sulla Corda Molle, o indirettamente interessati alla bretella autostradale, hanno scritto al ministro Salvini per chiedergli un faccia a faccia urgente per tentare di scongiurare l’entrata in vigore del pedaggio sui 30 chilometri di infrastruttura previsto dal 2025. Una lettera che segue di due giorni quella inviata dalla Provincia a Salvini.
“Siamo preoccupati dell’evoluzione della questione legata ai pedaggi sulla Corda Molle e siamo certi che vorrà dare una tempestiva risposta e disponibilità per l’incontro nuovamente chiesto dalla Provincia per trovare soluzioni alternative al pedaggio”. L’appello è stato sottoscritto da Azzano, Berlingo, Borgosatollo, Capriano, Castegnato, Castel Mella, Castenedolo, Cazzago, Concesio, Flero, Gussago, Lograto, Maclodio, Mairano, Montichiari, Montirone, Ospitaletto, Paderno, Passirano, Poncarale, Rodengo Saiano, Torbole, Travagliato e da Brescia. Gli amministratori temono che con il ticket di 10 centesimi al chilometro per le auto e di 24,6 per i camion, parte dei 20 mila veicoli che ogni giorno percorrono la bretella cercheranno una «viabilità alternativa» sulle strade secondarie, a partire dalla tangenziale sud di Brescia quotidianamente è percorsa da quasi 80 mila veicoli. Nonostante l’accordo del 2015, rinnovato nel 2018, che prevedeva l’applicazione del pedaggio da parte di Autovia Padana per rientrare dei 160 milioni per riqualificare i 13 chilometri del tratto Azzano-Ospitaletto e dei 260 milioni spesi dal precedente gestore Centropadane per i 17 km da Azzano a Montichiari, Salvini ha sempre garantito che il transito sarebbe stato gratuito.
C.Reb.
Fonte: Bresciaoggi