A partire dal prossimo 26 aprile, nell’ambito delle riaperture annunciate, anche tutti gli studenti, almeno quelli in zona gialla, potranno tornare a fare lezione in presenza. Ma intanto ci si deve confrontare con la realtà e con il fatto che alcune classi, in provincia di Brescia, sono state costrette a tornare in didattica a distanza per la presenza di bambini e ragazzi risultati positivi al tampone. Una delle ultime situazioni, di cui scrive il Giornale di Brescia, arriva dalla Valcamonica che da qualche settimana è quella che registra maggiori casi di contagio in provincia.
Dopo i casi di Darfo Boario Terme e a Breno dei giorni precedenti a sabato 17 aprile, da venerdì 16, altri bambini e ragazzi sono costretti alla quarantena e a tornare a fare lezione da casa. Si parla di una terza elementare di Vezza d’Oglio per la presenza di un piccolo studente risultato positivo al Covid-19 e di un altro a Pescarzo di Breno. Disagi anche in un’altra parte della provincia, a Gussago, dove due studentesse di 11 e 12 anni iscritte alla prima e seconda media della “Venturelli” sono risultate positive.
Quindi, anche in questo caso, le classi sono costrette a chiudere e i ragazzi a fare didattica a distanza per 15 giorni. Sempre a Gussago si sta valutando anche la posizione di una classe elementare dopo che una bambina sarebbe risultata positiva e quindi la prossima settimana dovrebbe scattare la chiusura anche per questa.
Fonte: quibrescia.it