Coronavirus: Spedali Civili chiama, Gussago e la Fondazione Richiedei rispondono “noi ci siamo”

La situazione in merito al Coronavirus è in continua evoluzione, non facciamoci prendere dal panico ma informiamoci e seguiamo le indicazioni che vengono fornite dalle autorità. Il sindaco di Gussago, Giovanni Coccoli, ha pubblicato vari comunicati sulla sua pagina Facebook. Riportiamo in questo articolo quello pubblicato domenica 15 marzo 2020.

“Ospedale per i malati poveri e di una casa di riposo per i vecchi poveri”.
Questo scriveva Paolo Richiedei in un testamento olografo del 1° aprile 1860.

Questo ci ha spinto, in questi giorni, ad accettare la richiesta degli Spedali Civili di Brescia, che ha voluto che il nostro Richiedei, diventasse, compatibilmente alle sue normali esigenze di gestione dei pazienti, un presidio d’urgenza per COVID19.

Quando il Presidente Carlo Bonometti me ne ha parlato, non ho esitato a dare il mio parere favorevole e ci siamo assicurati che venissero messe in essere tutte quelle misure atte a salvaguardare i nostri ospiti e il nostro territorio, e in questo mi sento di RASSICURARVI PERSONALMENTE: l’essere centro dedicato al Coronavirus ci costringe a precauzioni ancora più restrittive di sicurezza e controllo, che mettono al riparo i degenti e la nostra collettività.

Quindi, da venerdì, 20 posti (già tutti occupati) sono destinati ai pazienti risultati positivi e da domani (lunedì) 56 posti saranno attivati a Palazzolo.

Perché ho deciso di scrivere queste righe?
Innanzitutto perché voglio condividere con voi ogni scelta: è l’ora della verità questa, è una corsa contro il tempo, non c’è spazio per congetture, polemiche, tentennamenti. È necessario stabilire da che parte stare, e alla luce di quanto voluto dal fondatore, ma anche fedeli al nostro essere gussaghesi, abbiamo detto: “sì, noi ci siamo”.

Lo scrivo qui perché ho anche un po’ di amarezza, siamo venuti a conoscenza di enti privati che non hanno aderito, che hanno deciso NON ESSERCI in questa battaglia, che hanno preferito mettersi a disposizione, solo per attività di laboratorio e non di urgenza.
Non voglio entrare nella polemica, ne parlerò successivamente, non è il momento.

Ma NOI abbiamo scelto altrimenti, abbiamo scelto di combatterla questa guerra, e quando sarà finita chiederemo anche ciò che ci aspetta in termini economici, ma oggi no.
Oggi la priorità è dare alla Regione Lombardia e all’Italia il nostro contributo, perché ci sembra moralmente giusto, eticamente corretto, umanamente necessario.

Quando parlo di realtà gussaghese,
quando sono fiero delle mie origini e di essere vostro Sindaco,
quando difendo la MIA gente,
quando dico che non vorrei vivere altrove,
quando sogno una comunità solida e solidale,
intendo quel che è stato fatto: dire sì ad una richiesta per la quale sappiamo di aver contribuito a salvare delle vite, e sono vite di ANZIANI, magari non poveri, perché oggi fortunatamente la povertà è meno diffusa, ma DISPERATI, che vengono isolati dai propri cari dalle autorità per ragioni di sicurezza, che si trovano a combattere da soli una battaglia ferocissima, che rischiano di morire senza nessuno e di non avere nemmeno il diritto ad una “giusta sepoltura”.

E’ un giorno un po’ triste questo, perché la domenica dovrebbe essere delle famiglie, della festa, dello stare insieme, invece il paese è stretto in una morsa di dolore e sofferenza.

Ma un giorno potremo dire:
“Gussago c’è stato, quando l’Italia chiamò”.
Vorrei che ne foste orgogliosi come me.

Gussago, 15 marzo 2020
IL SINDACO
Giovanni Coccoli

Per approfondire:
nota 13 marzo 2020 ATS Brescia

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