È nella frenesia di un normale sabato sera che le campane della città e della provincia hanno cominciato contemporaneamente a suonare. Dalle 20 di ieri sera e per cinque interi minuti i rintocchi hanno attutito e rallentato il ritmo ed i rumori del fine settimana, facendo letteralmente fermare le persone per strada. Il possente rimbombare arrivava da ogni campanile della città, scuotendola: si stringono i cuori dei bresciani ad ogni rintocco e alti si alzano gli sguardi, verso le campane, per ricordare in un simbolico e collettivo abbraccio tutti coloro che, purtroppo, sono stati portati via dalla pandemia causata dal covid. Dal cuore della città, duramente colpito durante la pandemia con un totale (in due anni) di 1133 vittime, le campane hanno rintoccato in ogni dove: da Palazzolo a Gussago, da Montichiari a Manerbio, da Chiari a Orzinuovi. Questi i paesi più colpiti dal terribile virus a cui si aggiungono le vittime di tutte le altre province. 5.000 sono stati i decessi solo a Brescia che, tuttavia, non è sola in questo viaggio. Infatti, nell’istante in cui i rintocchi hanno avvolto la nostra città anche Bergamo si è unita in questo momento di ricordo e di abbraccio collettivo, con le sue oltre seimila vittime.
Un’idea nata da Matteo Bonera e Michele Zuccarelli Gennasi, ovvero «Nessun Dharma», in accordo con le due diocesi e le due amministrazioni comunali; due città che in questo anno particolare hanno deciso di unirsi in un’unica Capitale della Cultura e che, insieme, condividono i giorni bui della pandemia e si uniscono anche nel ricordo e nel lutto. «Land-Music» ha coinvolto tutte le parrocchie delle province bresciane e bergamasche, ed è parte del progetto «Terre di Mezzo», del palinsesto di eventi di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023; per attuarlo ciascun campanile doveva suonare «a lutto» scegliendo una specifica modalità, ovvero eseguendo un numero di rintocchi pari al numero delle vittime provocate dalla pandemia nelle parrocchie o nei Comuni di appartenenza del campanile. Il risultato è stato quello di realizzare un enorme «concerto esteso», che ha simbolicamente unito le due province, tra le più duramente colpite dal virus del covid in Italia.
L’obiettivo? Quello di riconsegnare ai cittadini un’esperienza di grande importanza storica. I campanili, infatti, sono da sempre vettori di aggregazione e la loro «voce», ovvero i rintocchi altro non sono che l’identità sonora simbolo delle comunità. Suoni in piena emergenza sanitaria, hanno preso una sfumatura diversa, caratterizzando le fasi più drammatiche della pandemia. Il concerto «Land music» si è posto, perciò, l’obiettivo di restituire allo scampanio il suo significato originario e positivo: quello di fratellanza, di comunità e di legame con il territorio, cercando al contempo di emozionare e coinvolgere i cittadini. Si sono riunite, dunque, le voci dei campanili delle parrocchie presenti nei 448 comuni delle province di Bergamo e Brescia, facendo rintoccare simultaneamente le campane presenti sugli oltre 7.500 chilometri quadrati dei due territori. Battono all’unisono i cuori dei bresciani e dei bergamaschi che ancora ricordano, che ancora cercano di superare ed elaborare il lutto, che ancora faticano a credere nella drammatica realtà della pandemia. E che ieri hanno deciso di abbracciarsi e avvicinarsi, simbolicamente e virtualmente: un concerto che ha regalato emozione e commozione.
Fonte: Bresciaoggi