A fronte di un prestito di 18mila euro sono arrivati a chiedere all’imprenditore bresciano che si era rivolto a loro la restituzione di 80mila euro applicando un tasso usuraio del 444,44%. I due usurai sono finiti in manette dopo che la Guardia di Finanza di Brescia, nelle scorse ore, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Andrea Guerriero su richiesta dalla pm Chiara Bonfadini.
Ai domiciliari è finito il 36enne impresario edile di origine albanese Ledio Lada residente in città, mentre è stato disposto il divieto di avvicinamento alla vittima, con applicazione del braccialetto elettronico, per Emanuele Barbini, 62enne impresario edile in pensione residente a Gussago.
Usura ed estorsione i reati che vengono contestati ai due uomini, uno dei quali conosceva da oltre 2020 l’imprenditore 53enne «strozzato» dai debiti (oltre 600mila euro tra quelli accumulati personalmente e quelli contratti con le proprie attività) e dalle richieste degli usurai a cui si era rivolto. A fare scattare l’indagine delle Fiamme Gialle è stato lo stesso imprenditore bresciano che a febbraio ha denunciato quello che da tempo era costretto a subire. L’uomo ai finanzieri ha spiegato che davanti alla sua incapacità di saldare il debito, appesantito dagli interessi, i due usurai erano arrivati a minacciarlo. “Guarda che vengo a prenderti” avrebbe detto in una occasione il 36enne albanese alla vittima aggiungendo di volere tutto quello che era in suo possesso e facendogli capire che in caso contrario avrebbe rischiato grosso. I due sarebbero anche arrivati a chiedergli di vendere casa o di “svuotare il conto della madre” per saldare il debito. Nel corso delle indagini è emerso che l’albanese già un anno prima aveva prestato 10mila euro all’imprenditore applicandogli un tasso di interesse del 250%.
Nel corso delle perquisizioni fatte al momento dell’arresto, i finanzieri hanno recuperato, utilizzando i cash dog, anche 30mila euro in banconote da 50 e due orologi di valore. Gli inquirenti vogliono capire se i fermati abbiano “strozzato” allo stesso modo altri imprenditori in difficoltà.
Paolo Cittadini
Fonte: Bresciaoggi