Un dipendente comunale ogni 274 abitanti, Gussago è sotto la media

Municipio di Gussago

I 206 comuni bresciani danno lavoro a 5.874 persone ma il numero dei dipendenti (3,6 ogni mille abitanti) è di gran lunga inferiore alla media nazionale (6,9). La situazione più critica nella Bassa, come a Comezzano: un dipendente ogni 761 residenti.

Se qualcuno ha l’impressione che nel proprio Comune ci siano troppi dipendenti comunali e ulteriori margini di risparmio per le finanze pubbliche dovrebbe prima paragonare la provincia al resto d’Italia. I 206 comuni bresciani danno lavoro a 5.874 persone tra impiegati, vigili, assistenti sociali, maestre d’asilo, operatori ecologici (che costano 220 milioni l’anno). Un dipendente ogni 274 abitanti (ovvero 3,6 ogni mille abitanti). Ebbene, nel resto d’Italia i dipendenti comunali sono il doppio: uno ogni 134 abitanti (6,9 ogni mille abitanti). Una differenza abissale con la Valle d’Aosta, che è quella a vantare il maggior numero di stipendiati dai comuni (11 ogni mille abitanti) ma anche con la Sicilia (rapporto di 10 a mille), con il Trentino Alto Adige (rapporto di 9 a mille). Meglio anche della regione più virtuosa, la Puglia, che conta 4 dipendenti ogni mille abitanti.

Anche nel Bresciano ci sono differenze profonde tra comune e comune; ma sono solamente 17 i paesi che hanno più stipendiati della media nazionale. Si tratta di comuni turistici (Limone, Gardone Riviera, Sirmione, Ponte di Legno, Saviore dell’Adamello) che in estate (o in inverno) vedono decuplicarsi il numero degli abitanti e di conseguenza devono avere più personale per il mantenimento dell’ordine pubblico e della pulizia. Oppure piccolissimi comuni montani (Irma, Magasa, Valvestino, Prestine).

La zona più «virtuosa», con meno dipendenti comunali, risulta essere la Bassa, con numeri record a livello nazionale. A Comezzano-Cizzago ci sono solamente 5 dipendenti per 3800 residenti (uno ogni 761 abitanti). In Valcamonica c’è Paisco Loveno (uno ogni 538) poi ancora Bassa con Poncarale (uno ogni 528) e San Gervasio (uno ogni 506). Numeri record anche a Monticelli Brusati (uno ogni 502), Pezzaze (uno ogni 500) ma anche a Castrezzato (474), Provaglio Valsabbia (459), Provaglio d’Iseo (457), Berlingo (455), Azzano Mella (451), Mairano (437), Cologne (426), Dello (409). Numeri che fanno dire a Gabriele Zanni, presidente dell’Acb (Associazione comuni bresciani): «I comuni bresciani i compiti a casa li hanno svolti e bene. Ed adesso per i municipi in difficoltà dovrebbe esserci la possibilità di tornare ad assumere». Zanni si riferisce al blocco delle assunzioni che prosegue da anni e al forte calo dei dipendenti. Un calo che negli ultimi dieci anni si è visto più qui che nel resto d’Italia (la media parla dell’11% in meno). «Come Acb abbiamo chiesto al governo ed all’Anci che venissero allentati i vincoli sulle assunzioni; ci sono comuni che, vista la scarsità di dipendenti, rischiano di non poter erogare più servizi fondamentali ai cittadini. Si dovrebbe valutare caso per caso, sbloccando le assunzioni per gli enti virtuosi».

Il basso numero di dipendenti influisce anche sulle voci di spesa, aggiunge Zanni: «Il Bresciano è il territorio dove la spesa per il personale pesa meno sulla spesa corrente (le spese fisse di un comune, ndr): siamo intorno ad una media del 22 per cento». I comuni più grandi, dovendo garantire più servizi, hanno anche più personale. È ad esempio il caso di Brescia (un dipendente ogni 115 abitanti) ma se si esclude il caso Montichiari (un dipendente ogni 132 abitanti) le altre cittadine con più di 15mila abitanti vantano tutte numeri inferiori alla media nazionale. A Chiari troviamo un dipendente ogni 245 abitanti, a Concesio uno ogni 309, a Darfo uno ogni 190, a Desenzano uno ogni 168, a Gussago uno ogni 284, a Lumezzane uno ogni 254, a Palazzolo uno ogni 234 a Rovato uno ogni 243.

Perché nella Bassa si trova il minor numero di dipendenti? «Credo ci siano solo ragioni storiche – chiude Zanni -; nelle valli ci sono anche le comunità montane e probabilmente in passato c’era bisogno di maggior personale». In certi piccoli comuni i numeri potranno scendere ulteriormente se si spingerà sulla condivisione di servizi (polizia locale, servizi sociali, ufficio tecnico) che è una peculiarità dell’unione di comuni che già si trovano nella bassa e nelle valli. Resta il fatto che già oggi molti piccoli paesi sotto i 2mila abitanti potrebbero essere presi a simbolo d’efficientismo perché lontanissimi dalla media nazionale che vede 8,21 dipendenti ogni mille abitanti.
Pietro Gorlani

Comune Dipendenti Abitanti Media
GUSSAGO  59  16.753  284

Fonte: Corriere della Sera – Ed. Brescia

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