“La domanda” di Francesca Venturelli vale il primo premio al castello di Duino

Francesca Venturelli
Francesca Venturelli

In meno di quattro pagine Francesca ha detto tutto. Ha evocato le scintille pacifiche di uno confronto tra culture. Ha messo in moto la «lava» dello scontro dialettico tra un giovane e un vecchio. Ha scavato nella storia della filosofia, ha giocato con i rimandi un film di fantascienza conosciuto da tutti, dai 16enni di oggi ai cinefili attempati. Con il suo testo «La domanda», a 22 anni, la bresciana Francesca Venturelli ha vinto il primo premio della sezione «Teatro» di una competizione letteraria che ha visto concorrere oltre mille autori. Dopo aver emblematicamente posto, in apertura del suo testo inedito, la citazione da Diodoro Siculo dell’enigma della Sfinge (l’indovinello su «chi è contemporaneamente bipede, tripede e quadrupede?» la cui risposta lasciamo alle fatiche del lettore…), la ragazza di Gussago dà prova di pregevole raziocinio, lucida fantasia, grande amore per le sfide della mente.

E poi – ça va sans dire – ottime letture e capacità di comprendere cosa significhi «rispetto della diversità» in un senso per nulla scontato. La giuria del 13° «Concorso internazionale di poesia e teatro Castello di Duino», premio rivolto ai giovani fino a 30 anni che ha da sempre il patrocinio Unesco, ha decretato che fra tutti i testi dell’ambito teatrale, che avevano come tema il concetto di «Generazioni», quello di Francesca Venturelli fosse il migliore. Così per la 22enne di Gussago, figlia di padre bresciano e madre lucana («modi di fare e tradizioni così agli antipodi dei genitori hanno influenzato ogni aspetto della sua vita» è uno dei tocchi della sua presentazione) dal 21 marzo approderà in provincia di Trieste, al castello di Duino, per la Festa della letteratura e della poesia. Ossia dieci giorni di incontri, workshop, concerti, spettacoli e di premiazioni.

La Venturelli scrive per raccontare «il lato nascosto del mondo», «la parte di umanità che la gente non può o non vuole conoscere poiché fa paura». Perché «come una malattia può iniziare a essere curata solo quando viene scoperta», così «una storia smette di incutere timore quando la si conosce e la si guarda con un poco di ironia». Uno dei sogni della giovane che si è imposta all’attenzione della giuria internazionale è quello di continuare gli studi in un’università di arti visive, negli Stati Uniti. Il primo premio di poesia è andato all’israeliano Modi Rotenberg, il premio speciale al cinese Kwei Wang.
Sara Centenari

Fonte: Bresciaoggi

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