Domenica 5 gennaio 2020 erano cinque bresciani in campo nella partita di Serie A tra Brescia e Lazio, terminata 2 a 1 per i romani. Difficile fare di più, in un calcio che spesso vede gli stranieri in maggioranza rispetto agli italiani e proprio per questo (anche per questo) si sta votando al vivaio. La quinta del Brescia, una squadra a chilometro zero che punta così a salvarsi in Serie A. Impresa che non riesce dai tempi di Roberto Baggio, da queste parti. In avvio i bresciani titolari sono due: Andrea Cistana in difesa, Mario Balotelli in attacco. Il centrale di via Cremona, la punta di Concesio che ha casa vicino allo stadio Rigamonti. Vivono, contro la Lazio, partite diverse. Balo protagonista, fa tutto bene, non solo il gol, esulta perfino. Un trascinatore. Cistana litiga con i cartellini, piglia un giallo su Lazzari, un rosso diretto su Caicedo: chiara occasione da rete, espulsione e rigore trasformato da Immobile. Peggio di così. A quel punto Eugenio Corini – dalla tribuna, mandando indicazioni al vice Salvatore Lanna in panchina – cerca energie nuove e le trova nel vivaio del Brescia. Tre ingressi a gara in corso, tre giocatori cresciuti in biancazzurro. Prima il difensore Massimiliano Mangraviti, di Rovato. Va a puntellare la retroguardia che ha perso Cistana. Deve affrontare Immobile & Caicedo. Poi Mattia Viviani: centrocampista che gioca in casa più che mai, essendo proprio di Mompiano, si mette in mezzo a fare la lotta con Parolo e compagni. Infine Alessandro Semprini, di Gussago: debutta da terzino sinistro in un finale incandescente, rimettendoci le penne come tutti, ma dimostrando di poterci stare, in quello che un tempo era il campionato più bello del mondo e resta comunque fra i più interessanti. Nel finale Semprini ha preso il posto di Sandro Tonali, il fuoriclasse della mediana, che bresciano non è, ma nel Brescia è diventato calciatore. E che calciatore! Peccato debba gettare la spugna per noie fisiche. Uscito lui, il Brescia perde. E contro la Sampdoria sarà assente per squalifica. Ma ci sono altre soluzioni, specialmente a chilometro zero, e in ogni reparto. Se Cistana è del ’97 (e a Genova non ci sarà nemmeno lui, dopo il rosso di ieri), Mangraviti è del ’98 come Semprini. Viviani è del 2000 (come Tonali). Giovani e forti un per un Brescia che può guardare in prospettiva. Data la probabile partenza di Tonali a fine stagione, in attesa di capire cosa sarà di Cistana (che ha pure parecchie offerte) il club biancazzurro potrebbe far crescere con Viviani un altro talento nella zona nevralgica del campo. Non sono tanti i registi del 2000 in Serie A. Su Viviani, che ha tecnica raffinata e si sta facendo le ossa, si può lavorare. Così come possono crescere Semprini, fresco di debutto, e Mangraviti, già diverso dall’esordiente che fu messo alla prova contro l’Inter di Lukaku & Lautaro.
Gian Paolo Laffranchi
Fonte: Bresciaoggi