Evade dai domiciliari per rapinare la vicina

Era agli arresti domiciliari per una vicenda di reati contro il patrimonio, con più di un precedente per episodi di furto e rapina. Aveva evitato il carcere grazie al beneficio della detenzione a casa, ma non ha resistito all’impulso di compiere nuovamente un reato dello stesso tipo, ma con modalità davvero irrazionali e assurde. Violando la consegna dei domiciliari, è uscito nottetempo per un tentativo di furto degenerato in rapina (questo il reato per il quale è stato arrestato) ai danni dell’anziana vicina di casa. Il tutto per pochi soldi: 17 euro. È dunque finito in carcere a Canton Mombello il 32 enne di Gussago, che nella serata dello scorso 17 settembre è uscito arbitrariamente dalla propria abitazione per introdursi furtivamente in quella della ignara vicina di casa. L’anziana, trovandoselo in casa e impaurita dalla inaspettata visita, è stata «soggiogata psicologicamente – informa il comando provinciale dei carabinieri – dalle pressanti richieste di denaro del malfattore». Non ci sarebbe stata violenza fisica, niente mani addosso a quanto risulta, ma la sua vittima terrorizzata è stata di fatto costretta a consegnare i suoi averi all’uomo; i pochi contanti che aveva nella borsetta, per un misero bottino di 17 euro. È bastato così poco è il malvivente si è accontentato, ritornando come se nulla fosse successo nella casa dalla quale non avrebbe dovuto uscire. Fine del blitz, ma non della vicenda: l’anziana vittima della rapina, classe 1940, ha telefonato ai carabinieri e ha raccontato cosa le era appena successo. Dalla stazione di Gussago l’Arma ha mandato una pattuglia, che a colpo sicuro ha raggiunto il 32enne, gussaghese anche lui e italianissimo, che forse credeva di averla fatta franca: raccolta la denuncia della dirimpettaia, non è stato difficile per i carabinieri individuare il responsabile. Le conseguenze sono state immediate: revocata la misura dei domiciliari e trasferimento in carcere. Il primo e principale è che questo prevede la legge per chi si allontana da casa mentre sta scontando la detenzione a domicilio. Il secondo è la pericolosità sociale dimostrata dal soggetto: in nessun caso si poteva lasciare il vicinato in balìa di un dirimpettaio così, diciamo, invadente. Informata l’autorità giudiziaria, a tempo di record è stata emessa una misura cautelare che ieri ha portato il 32enne a un imprevisto e per lui indesiderato trasferimento dal salotto di casa a una meno confortevole cella nel carcere «Nerio Fischione» di Brescia.
R.PR.

Fonte: Bresciaoggi

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