La farmacia comunale andrà all’asta

Farmacia

La farmacia comunale di Ronco sarà messa all’asta al prezzo base di 930mila euro. Il Consiglio comunale di Gussago ha approvato la relazione di stima e l’autorizzazione alla vendita. La cessione comporterà la liquidazione dell’azienda speciale, partecipata al 100% dall’ente locale, il cui patrimonio confluirà nel bilancio comunale. Il bando sarà pubblicato entro marzo. Il sindaco Giovanni Coccoli ha motivato la cessione con le esigue entrate della farmacia per il Comune, «inferiori ai 20 mila euro l’anno», assicurando inoltre che «Ronco non perderà il servizio». Il ricavato della vendita sarà destinato all’acquisizione dell’oratorio femminile.

«Per il Comune è un’opportunità unica, anche se attualmente non abbiamo progetti specifici per l’impiego dell’edificio e nemmeno una perizia di stima – ha ammesso Coccoli -. Inoltre, si è aggiunto il problema del parroco: dal primo febbraio don Renato Musatti per ragioni di salute ha rinunciato al suo incarico. Con l’amministratore parrocchiale don Giorgio Gitti, abbiamo già avuto un incontro, perchè la nostra volontà è quella di continuare il percorso intrapreso, perchè si tratta di un progetto lungimirante, volto ad incrementare il patrimonio immobiliare municipale con un’area nella zona centrale del paese. Ma servirà ancora del tempo per perfezionare l’acquisizione». Quanto al futuro della farmacia, «non verrà tolto nessun servizio ai residenti della frazione, e chi si aggiudicherà l’asta dovrà rimanere a Ronco».

Critiche le minoranze. Il consigliere Stefano Quarena dell’omonima lista di centrodestra ha evidenziato che «non è così scontato che la farmacia rimanga a Ronco, perché nella delibera si fa riferimento ad una possibile collocazione sopra la sp19. Un operatore privato potrebbe quindi decidere di spostarla a Navezze». Anche Rossella Olivari (Pd) ha espresso perplessità: «La comunità di Ronco si priva della proprietà di un servizio pubblico strategico. In origine, uno degli obiettivi prioritari della farmacia non era quello di produrre utili, quanto di fornire un servizio in una località decentrata in ottica di tutela della salute e solidarietà». Sulla localizzazione, anche Rossella Olivari nutre dubbi. «La Giunta ha assicurato che il servizio, ancorché passasse in mano privata, resterebbe nella frazione di Ronco, ma nei fatti il Comune non ha voce in capitolo: una volta venduta la licenza, il privato sarà libero di spostare l’esercizio commerciale dove meglio crede».
Cinzia Reboni

Fonte: Bresciaoggi

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