La politica gussaghese si schiera in prima linea per aiutare il Richiedei. Maggioranza e opposizione hanno infatti approvato il documento a sostegno della candidatura della Fondazione a presidio ospedaliero territoriale dell’Asst Spedali Civili di Brescia, raccogliendo la richiesta avanzata dal presidente del Cda, Carlo Bonometti, che aveva auspicato la collaborazione, da parte della politica locale, per poter perseguire un obiettivo considerato «vitale per il rilancio della realtà ospedaliera».
Il documento, presentato in Consiglio Comunale, è già stato portato in Regione, che avrà l’ultima voce in capitolo. «La Fondazione Richiedei – si legge – è particolarmente qualificata nella gestione delle criticità dell’anziano, in virtù della sua esperienza; è inoltre a ridosso della città di Brescia, in posizione strategica e da sempre collegata agli Spedali Civili da un proficuo rapporto di scambio e collaborazione». Questo farebbe del Richiedei – è stato spiegato in sala consigliare – la prima candidata al Pot, presidio ospedaliero territoriale, che si inserisce nel progetto di evoluzione del sistema socio-sanitario volto a riequilibrare l’intero sistema regionale nella direzione di un nuovo rapporto ospedale-territorio, per far fronte al tema della gestione della cronicità, individuando nella costruzione della rete sociosanitaria integrata la chiave di volta del progetto.
«L’Asst Spedali Civili, come da indicazioni legislative regionali, deve costruire la propria rete individuando sul territorio la propria afferenza – è scritto nel documento – ; il Richiedei ha tutte le carte in regola per candidarsi, inserendosi a pieno titolo nella rete dell’Asst Spedali Civili di Brescia, ricollocando così anche la propria attività in linea con la propria tradizione e lo spirito testamentario, ossia la cura dell’anziano. Qui troverebbero collocazione le attività di riabilitazione post acuta e di media bassa intensità». Il Richiedei tornerebbe alla sua mission originaria, tracciata dal suo fondatore, Paolo Richiedei, che volle la costituzione di «un ospedale per malati poveri e di una casa di riposo per i vecchi poveri». Questo attraverso l’attivazione del progetto «la cronicità e la continuità di cura dell’anziano fragile», elaborato dalla Fondazione che sta proseguendo il delicato percorso di risanamento dell’ente, in difficoltà a causa di debiti pregressi, ma che ha chiuso il bilancio 2015 in attivo. Un ritorno al passato per guardare al futuro. Il momento è delicato e la politica, tutta, agisce unita: «Approviamo e firmiamo per il bene del Richiedei e dei cittadini».
Federico Bernardelli Curuz
I conti
Il bilancio 2015 si è chiuso, per la prima volta, con un margine positivo di 16.435,33 euro; lo stato patrimoniale è di 59.892.604,19 euro.
Profitti e perdite
Nonostante una riduzione dei profitti di 466.584,38 euro (-2,21%) rispetto al 2014, le perdite si sono ridotte di 926.721,23 euro (pari al 4,31% rispetto all’anno precedente).
Hospice più grande
Il 2015 è stato caratterizzato da un unico intervento strutturale: l’ampliamento dell’Hospice (da 8 a 10 posti letto).
Tecnologia
La Fondazione ha investito sulla dotazione tecnologica, implementando e sostituendo alcune apparecchiature (teleradiografo, due tac e i banconi del Laboratorio analisi).
Fonte: Giornale di Brescia