Vertice in Prefettura sul futuro della Fondazione, qualche apertura ma nessuna risposta risolutiva. Il presidente Gardoni: “Forti risparmi ma bisogna aumentare il fatturato”. Preoccupazione per i 430 dipendenti: a breve un tavolo tecnico al Pirellone.
Un’assise in Prefettura per fare il punto sulla situazione della Fondazione Richiedei e per cercare soluzioni che evitino il «default» dell’azienda sanitaria, con particolare riferimento alla situazione di incertezza del personale dipendente, 430 posti di lavoro. Il tempo stringe: il punto di non ritorno potrebbe essere il mese di giugno. È stato affollato l’incontro che si è tenuto ieri alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale alla Famiglia Maria Cristina Cantù, dei consiglieri regionali Gian Antonio Girelli e Fabio Rolfi, del presidente della Fondazione Richiedei Fausto Gardoni, del direttore dell’Asl di Brescia Carmelo Scarcella, del commissario degli Spedali Civili Ezio Belleri, dei rappresentanti dell’Azienda Ospedaliera Mellini, dei rappresentanti sindacali e dei sindaci di Gussago, Bruno Marchina, e di Palazzolo, Gabriele Zanni, oltre al senatore Raffaele Volpi.
«Se lo scopo della riunione convocata dalla Prefettura era mettere di fronte tutte le parti interessate alla vicenda Richiedei, allora l’obiettivo è stato raggiunto – sottolinea Fausto Gardoni -. Dal punto di vista della concretezza siamo invece in alto mare, anche se l’ assessore Cantù ha assicurato che entro una ventina di giorni verrà convocato un tavolo tecnico ristretto in Regione. Da parte della Fondazione è stato fatto tutto quanto possibile per affrontare la situazione: negli ultimi tre esercizi abbiamo realizzato efficienze strutturali che ci hanno permesso di ridurre le perdite di 2,5 milioni di euro all’anno, oltre all’una tantum che ha ridotto il deficit di altri 2 milioni. Dal 2004 in avanti la Fondazione ha accumulato un deficit di 23 milioni di euro».
Ricetta che, per lo stesso Gardoni, non è però risolutiva. «Non basta ridurre le spese, si devono assolutamente incrementare fatturato e attività con più posti letto, adeguamento delle tariffe, aumento dei budget regionali. Non c’è però tempo da perdere: la situazione è drammatica e 430 dipendenti guardano alla Regione dalla quale ci aspettiamo segnali positivi». La centralità della Regione nella vicenda Richiedei è confermata dal sindaco di Gussago: «Se la Regione finanzierà il fondo per premiare le eccellenze della sanità, allora la Richiedei potrà avere chance importanti – auspica Marchina -. Altrimenti imbocchiamo una strada senza ritorno».
Preoccupati i sindacati: «La riunione non ha dato risposte concrete se non l’importante convocazione di un tavolo tecnico in Regione – sottolinea Franco Berardi, segretario generale Funzione pubblica della Cisl di Brescia -. L’assessore Cantù ha parlato solo di incrementi legati a voucher, ma ci preoccupa sentire che la Richiedei deve stare autonomamente sul mercato. La relazione del presidente Gardoni lascia però poche illusioni e i tempi stringono davvero».
Cesare Mariani
Fonte: Bresciaoggi