Fondazione Richiedei: con la riforma regionale diventerà più strategico per il Civile

Ingresso Fondazione Richiedei a Gussago

Il Piano Sanità della Regione apre le porte al Richiedei. «La nuova riforma sanitaria della Giunta Maroni segna un punto importante nella strategia di vera integrazione tra il territorio e l’ospedale e la tanto auspicata continuità delle cure».

Questo il punto di vista di Carlo Bonometti, presidente della Fondazione Richiedei, nell’attesa che la Regione dia l’ok al nuovo progetto – già approvato dalla cabina di regia – che intende trasformare la struttura ospedaliera gussaghese in polo geriatrico territoriale. Una soluzione che permetterebbe di risollevare le sorti e il bilancio della Fondazione. Una questione delicata che coinvolge per forza di cose, il mondo politico: «La riforma – spiega Fabio Rolfi della Lega – fa evolvere le aziende ospedaliere in aziende socio sanitarie territoriali (Asst) che si occuperanno sia di attività sanitarie ospedaliere che di attività territoriali di stampo sociale e socio sanitario per realizzare la vera integrazione».

«In questa ottica come richiesto anche dai sindaci del territorio di Brescia ovest e da Fondazione Richiedei il distretto di Brescia ovest è stato ricondotto sotto la competenza territoriale dell’Asst Spedali civili di Brescia. Ciò favorirà la collaborazione con il Civile e quindi renderà il Richiedei più strategico per il Civile. È stata una precisa scelta politica per favore il rilancio della Fondazione. Non è una soluzione definitiva ai problemi esistenti ma crea le condizioni per una alleanza stretta nel tempo tra Civile e Richiedei».

Dunque pollice in sù, da parte dei vertici della Fondazione: «Il Civile – spiega Carlo Bonometti-, con questa riforma, non perde la propria autonomia anzi la potrà esercitare in un perimetro molto più ampio creando importanti sinergie con il territorio per tutto ciò che riguarda per esempio i percorsi post acuzie». «Non condivido il pensiero che l’alta specialità ne potrebbe uscire penalizzata perché nel disegnare un nuovo modello di ospedale basato sulla diversa intensità di cura il settore di bassa intensità di cura presente in tutti i grandi ospedali costituisce la necessaria congiunzione con il territorio per tutto ciò che riguarda il pre ed il post acuzie».

Secondo il presidente del Richiedei è «positivo anche il fatto che i manager potranno operare in condizioni di limitata discrezionalità della politica. Mi sembra – conclude Bonometti -, vista la conferma del direttore generale del Civile, che la giunta Maroni si stia muovendo in questa direzione».

Ossigeno per la Fondazione con 21 milioni di indebitamento

Il Richiedei come Polo geriatrico territoriale. Questo il progetto, elaborato dal presidente della Fondazione, Carlo Bonometti, e dal Cda, per permettere di risollevare le sorti dell’Opera Pia, che nel 2014 ha perso 443 mila euro e che, nel corso degli anni ha accumulato un indebitamento con le banche pari a 21 milioni di euro su 15 milioni di fatturato primario. Il polo, come pensato nell’ipotesi di riassetto sanitario in discussione in Regione, accoglierebbe pazienti «post acuti» – malati che hanno superato la fase acuta, ma che non sono ancora «guariti» e necessitano di cure riabilitative -, con venti posti letto di geriatria e trenta posti letto per post-acuti».

Il progetto, inoltre, prevede la presenza di una funzione geriatrica nel Pronto soccorso del Civile, che porta allo smistamento, dopo la fase acuta delle cure, verso il Richiedei, riducendo la pressione sul Pronto soccorso, e permettendo notevoli risparmi per il sistema sanitario.
Federico Bernardelli Curuz

Fonte: Giornale di Brescia

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