L’apertura di una riabilitazione alcologica potrebbe essere una delle strade percorribili per garantire un futuro alla Fondazione Richiedei. Gli spazi ci sono e sono parte di quelli che, a fine anno, verranno lasciati liberi dal trasloco della Cardiologia riabilitativa e della Geriatria per acuti del Civile che, da gennaio, saranno pienamente operative a Gardone Val Trompia e a Montichiari. E ci sarebbero anche le persone che hanno bisogno del servizio, se si considera che nel reparto di alcologia di Palazzolo, gestito dalla Richiedei, ci sono quaranta pazienti in lista d’attesa.
Questa soluzione, annunciata ieri in conferenza stampa dal direttore generale di Ats, Carmelo Scarcella, convocata insieme a Fabio Rolfi, presidente della Commissione Sanità della Regione, sarà discussa durante le riunioni della ricostituita «cabina di regia» per la Fondazione Richiedei che si riunirà martedì prossimo nella sede dell’Ats e che, per la prima volta, avrà al suo interno anche un rappresentante della Regione «per rendere operative in tempi brevi le decisioni che verranno assunte». I conti della Fondazione, in equilibrio dopo quattordici anni di risultati negativi nell’utile 2015 e 2016, saranno di nuovi in bilico dal prossimo gennaio quando il trasloco dei reparti del Civile comporterà un venir meno di ricavi per oltre 2,6 milioni di euro ed il sostenimento di oneri per 42 dipendenti ora impegnati nella riabilitazione cardiologica e in geriatria.
Un fronte, quello del futuro dei dipendenti, e della Fondazione, che dovrà essere oggetto di trattativa sindacale. Ma che, se ora è caldo, si preannuncia «bollente» per le prossime settimane se non verranno prospettate soluzioni percorribili. Sia per i lavoratori, sia per i «conti» della Fondazione, con il rischio che le banche, in mancanza di prospettive di sviluppo, possano revocare i crediti. «Nella cabina di regia verranno compiute scelte tecniche e politiche» hanno sottolineato Scarcella e Rolfi. Tenendo conto che la Richiedei, nella nuova geografia della sanità bresciana uscita dalla legge di riforma regionale, si trova in un territorio afferente all’Asst Spedali Civili di Brescia. «La strada percorribile a breve è certamente quella dell’apertura dell’alcologia con, dati alla mano, la concreta possibilità di “attirare” pazienti non solo dalla Lombardia orientale, ma anche dal vicino Veneto – ha aggiunto Scarcella -. A medio-lungo termine si può ipotizzare che al Richiedei si possa aprire una struttura intermedia, tipo Presidio ospedaliero territoriale ma non necessariamente con la stessa formula, nella quale ricoverare persone anziane dimesse dall’ospedale e che hanno ancora bisogno di cure residenziali prima di tornare a casa».
Anna Della Moretta
Fonte: Giornale di Brescia