In arrivo quasi 109 milioni di euro alla Lombardia contro il dissesto idrogeologico e di questi 13,7 in provincia di Brescia. Lo annuncia il viceministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica Vannia Gava: «Risorse importanti, rientranti in un programma complessivo per il Paese per il 2024 che consentiranno di superare la logica dell’emergenza e puntare sulla messa in sicurezza preventiva e strutturale dei territori. Gli investimenti si uniscono alle nuove norme introdotte dal Decreto-Legge Ambiente con cui abbiamo rafforzato i poteri dei presidenti di Regione e previsto meccanismi per velocizzare la spesa».
Sono 19 gli interventi che saranno finanziati e che riguardano buona parte delle province lombarde: 36,5 milioni di euro al Comune di Bussero (Milano) per opere di contenimento delle piene del torrente Molgora; 18 milioni di euro al Comune di Pero (Milano) per la riqualificazione e la riduzione del rischio idraulico del fiume Olona; 12 milioni di euro al Comune di Chignolo Po (Pavia) per interventi di arginatura del fiume Po; 10 milioni di euro al Comune di Gussago per il torrente Gandovere; oltre 8 milioni di euro al Comune di Sermide (Mantova) per interventi di adeguamento e arginatura del fiume Po; 6 milioni di euro al Comune di Macaria (Mantova) per interventi del Po in Oglio e 3,7 milioni a Darfo Boario Terme per interventi di protezione del centro abitato.
Fonte: Bresciaoggi
Inondazioni, il rischio zero è un obiettivo complesso
La vasca di laminazione del torrente Gandovere è un passo strategico, ma l’opera non azzererà i problemi idraulici che a giugno hanno scaricato su Gussago una devastante onda di fango, acqua e detriti. A pochi giorni dall’erogazione del finanziamento di dieci milioni di euro per costruire l’infrastruttura anti-esondazione in località Stacca, il sindaco Giovanni Coccoli fa il punto della situazione.
Lo stanziamento – che arriva dal ministero dell’Ambiente e da Regione Lombardia – va nella direzione della messa in sicurezza strutturale del territorio. La vasca permetterà l’accumulo e il successivo rilascio graduale delle acque. Un progetto «partito più di dieci anni fa con uno studio dettagliato del territorio dal punto di vista del rischio idrogeologico, che ha individuato le criticità e le possibili soluzioni, e dal quale si è poi provveduto a redarre un progetto più dettagliato dell’intervento, indicato come prioritario», spiega Coccoli. Nella sostanza, il terreno verrà ribassato di circa un metro e mezzo, formando una grossa conca con tanto di argini e di rifacimento del ponte che attraversa il Gandovere. In caso di tracimazione del torrente, l’acqua entrerà in questa vasca naturale che sarà in grado di trattenere fino a 65 mila metri cubi di acqua, che verrà poi rilasciata a valle in tempi lunghi, una volta che il Gandovere sarà in grado di tornare ad accogliere acqua. «I proprietari dell’area di 40 mila metri quadrati dove sorgerà la vasca di laminazione potranno continuare a coltivare – aggiunge Coccoli – e in caso di inondazioni verranno risarciti del danno subìto. Il male minore rispetto alla devastazione provocata dall’esondazione del Gandovere alla Stacca».
I tempi di realizzazione della vasca non saranno brevi. «Dobbiamo ultimare il progetto definitivo, dopo di che si andrà all’approvazione e inizierà la procedura di affidamento dei lavori», sottolinea il sindaco Coccoli. L’opera risolverà solo in parte le criticità di Gussago. Domani è in calendario un incontro con i funzionari della Regione per valutare altri interventi di prevenzione sui nostri corsi d’acqua, come ad esempio sul torrente Canale – annuncia il sindaco -. È inoltre prevista una seconda vasca di laminazione in zona Mandolossa, al confine con il quartiere cittadino della Badia, ma per ora non è stata finanziata. Siamo anche in attesa di capire cosa il Pirellone intenda fare in merito alla richiesta di calamità naturale e di risarcimento danni di oltre 10 milioni di euro avanzato a giugno, di cui non abbiamo avuto ad oggi risposta».
Cinzia Reboni
Fonte: Bresciaoggi