Una sentenza che mette ancora una volta in evidenza la complessità della gestione dei fondi Pnrr. Il Consiglio di Stato ha ribaltato il pronunciamento del Tar accogliendo il ricorso presentato dal Comune di Gussago contro il ministero dell’Istruzione che aveva escluso la scuola media Venturelli dalla graduatoria relativa alle risorse del Recovery fund finanziate dall’Unione Europea attraverso il bando Next Generation.
L’Amministrazione comunale vede dunque più vicino il mega finanziamento di 8,5 milioni di euro, che ha rischiato di perdere, per la ricostruzione dell’edificio scolastico. L’esclusione dal contributo era stata motivata col fatto che il progetto presentato dal Comune non prevede la demolizione integrale della scuola, e quindi non sussisterebbero i requisiti minimi di ammissibilità richiesti dal bando. Nel caso della Venturelli, infatti, non verrebbe demolita una porzione dello stabile in considerazione della sua rilevanza storica. Una parte dell’edificio – lascito di Angelo Venturelli – è infatti vincolata e, anche volendo, l’Amministrazione civica non avrebbe potuto legittimamente progettarne la demolizione. Secondo l’ente locale l’edificio storico, oggi sede della presidenza e della segreteria, verrà estrapolato e gli spazi verranno inseriti nella nuova scuola. La parte storica – dove troveranno sede associazioni culturali locali – in questo modo verrà tutelata, tanto che è già stata messa in sicurezza dal punto di vista sismico grazie ad un contributo di 1.460.000 euro. Come pure era già stato ottenuto a fine ottobre 2022 il finanziamento di 817.500 euro per la progettazione definitiva ed esecutiva.
L’avviso pubblicato dal Ministero «è volto al finanziamento della sostituzione del patrimonio edilizio scolastico divenuto obsoleto, per la realizzazione di strutture sicure, moderne, inclusive e sostenibili per favorire la riduzione di consumi e di emissioni inquinanti», si legge nella sentenza dei giudici di Palazzo Spada. Sulla base di questi presupposti, «non si evidenziano elementi oggettivi per affermare che le candidature ammesse siano soltanto quelle che si basano su progetti che prevedono demolizioni integrali. Piuttosto, occorre concludere che l’avviso, conformemente agli ambiziosi obiettivi perseguiti dalla politica europea, debba essere letto, interpretato ed applicato nel senso di favorire l’ampia partecipazione delle candidature, con esclusione soltanto di quelle che non propongono una seria sostituzione del patrimonio edilizio scolastico esistente e non perseguono obiettivi risparmi energetici». Nel caso della scuola Venturelli, «il Comune di Gussago ha illustrato le ragioni per le quali una piccola area dell’edificio è stata sottratta all’intervento di demolizione, in quanto la porzione storica del plesso scolastico risulta assoggettata a vincolo, avendo più di 70 anni, e pertanto questa parte attualmente occupata dagli uffici amministrativi non sarà oggetto di demolizione».
Secondo il Consiglio di Stato, «il Ministero deve riesercitare la propria discrezionalità valutando ora per allora il progetto presentato, verificando se lo stesso soddisfi i requisiti previsti dall’avviso», senza quindi escluderlo solo per il fatto che il progetto stesso non implica la demolizione anche della parte di edificio protetta dal vincolo. Il Miur insomma dovrà rivedere la scelta di bloccare il finanziamento sulla scorta dell’indicazione del massimo grado della giustizia amministrativa.
Cinzia Reboni
Fonte: Bresciaoggi