La foto della foto, Matteo Sambero celebra la bellezza del ricordo

viewpast Matteo Sambero

Un ricordo è unico, originale e inimitabile. Una scolorita fotografia è, spesso, la chiave che conduce direttamente alla dolcezza del passato, ed è, per questo, custodita tra i beni più preziosi e cari. #viewpast, il nuovo progetto del giovane fotografo e artista gussaghese Matteo Sambero, celebra la bellezza del ricordo, racconta l’esistenza e chissà, forse il significato della vita stessa, attraverso le proiezioni di un mondo vissute da ognuno di noi, e poi composte insieme, in un collage che è una parte di mondo; personale ma al tempo stesso universale, in quanto tratto comune dell’essere umano; è infatti il forte sentimento trasmesso da questi click, intimi, singoli, a tracciare, in un certo senso, un profilo generale dell’umanità intera.

Il progetto artistico prende le mosse da una richiesta rivolta a tutti: fotografare una fotografia recente o remota del proprio passato. La modalità è semplice, basta tener in mano la fotografia scelta e scattare una foto. Quindi si invia il tutto all’indirizzo e-mail thesambe@hotmail.it. Come è nata questa idea? «È da ormai quattro anni – spiega Matteo Sambero – che sto facendo uno studio sull’essere umano, soltanto che io uso il mezzo fotografico, e non scientifico, per poter affrontare questo lavoro». L’artista gussaghese entra poi nel dettaglio: «#viewpast, come in precedenza #viewthis, è un tassello che si inserisce in questo grandissimo studio, che probabilmente non avrà mai fine perché noi esseri umani abbiamo infinite sfumature. Questo progetto fotografico mi aiuta a capire e a studiare la persona in base alla fotografia inviata. Sappiamo bene che il passato può essere molto intimo e dall’intimità possiamo scoprire molto di una persona».

La voglia di raccontare il mondo attraverso gli occhi e le emozioni di chi lo vive tutti i giorni; sembra essere questa la mission di Matteo Sambero, prima con uno sguardo sul presente e ora con un tributo ai ricordi del passato. È di qualche mese fa, infatti, #viewthis, il progetto dell’artista-fotografo che puntava a mostrare le bellezze del mondo d’oggi, scattate dagli internauti, che hanno composto la partecipata e suggestiva mostra, allestita in collaborazione con il Museo Santa Giulia e con il Comune di Brescia, in via delle Battaglie, in città. Con #viewpast, l’inquadratura si sposta ancor più profondamente nell’intimo di ciascuno di noi; nei ricordi. «Ho ricevuto per ora un’ottantina di fotografie. Ma la raccolta non si ferma». E tutti possono ancora contribuire con uno scatto.
Federico Bernardelli Curuz

Fonte: Giornale di Brescia

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