Fotogallery “Raduno provinciale Associazione Bersaglieri e 65^ anniversario sezione di Gussago”

Fotogallery raduno anniversario bersaglieri settembre 2016

Sventolano le bandiere tricolori per le strade di Gussago, così come le piume nere dei bersaglieri che accarezzano le divise, al cadenzato ritmo del vento e della marcia. Il paese franciacortino si è tutto schierato per rendere omaggio ai fanti piumati, che hanno celebrato il raduno provinciale d’arma cogliendo due date importanti per i commilitoni gussaghesi: il 65esimo della Sezione e il 25esimo del monumento. Commemorazioni, concerti di fanfare, passaggio d’auto d’epoca, bandiere, spettacoli. Si sosta davanti al monumento. Interviene il sindaco del paese Bruno Marchina. Tutto ciò che sapeva di battaglia oggi è simbolo di fratellanza, di unità, d’amicizia. E il raduno è divenuto una festa per celebrare i valori della vita e quel «volersi bene» che dimentichiamo spesso e che ritorna evidente in riunioni come queste.

Massimo Marelli, consigliere provinciale d’arma e presidente del comitato della manifestazione, ricorda con autentica commozione il papà dei bersaglieri gussaghesi, Angelo Codenotti (1925-1997), che fondò la Sezione, la guidò, si impegnò per la realizzazione del monumento (inaugurato nel 1991); sempre con generosità, grande impegno e attenzione esemplare agli altri. Il labaro della Sezione porterà ora il suo nome. Segno di un ricordo che si proietta al di là del tempo, attraverso nomi e impegni buoni. Quel sentirsi uniti, che Codenotti promosse e assecondò costantemente.

Elevato valore assumono questi punti cardinali, che parrebbero perduti, ma permangono, nel cuore della gente. E alcuni sono segnati anche fisicamente, come avviene grazie al monumento al bersagliere, «moderno 25 anni fa – ha detto il vice presidente provinciale dei Bersaglieri, Andrea Calebich – e modernissimo oggi, rinvigorito con il recente restauro». Calebich ha sottolineato che la posizione della scultura, nel principale snodo d’accesso a Gussago, ammonisce rispetto alla necessità del ricordo. Ricordare significa ripercorrere la storia, riconoscere, capire. Capire anche, come ha detto il sindaco, che l’eliminazione d’ogni eco bellica dai simboli rispecchia la testimonianza dei reduci.
Federico Bernardelli Curuz

Fonte: Giornale di Brescia

Fotografie di Iosemilly De Peri Piovani


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