Fotogallery di Brüsom la ècia 2016 – Rogo della vecchia, organizzato dall’Associazione Gussago Insieme, con il patrocinio del Comune di Gussago, giovedì 3 marzo 2016 al centro “C. Corcione” di Gussago.
L’atmosfera mesta della Quaresima viene interrotta per una sera, dal un rito antico che contagia tutti, anche in questo periodo razionale, disincantato, di profonda crisi esistenziale. Oggi più che mai, il fuoco che “brucia l’inverno” e apre le porte all’arrivo della bella stagione, viene visto come evento e auspicio di rinascita. Gli elementi scenici sono avvincenti, con i suoi gesti oscuri e compiuti da secoli, forse inconsciamente, il cui significato si perde nella notte dei tempi. “Si brucia la vecchia…”. Grandi e piccini a debita distanza la guardano, in un vero e proprio un “baccanale” fatto di balli discorsi allegri e frittelle, chiacchiere e vin brulè. Ed ecco un fantoccio dalle forme umane, sfilare sopra un grande carro tra le vie del paese. Passare di porta in porta, supera il sagrato della chiesa e procede per i campi, dove verrà sacrificata. Curva, malconcia, con gli occhi strabuzzati e il naso adunco, reca in grembo una culla di legno, simbolo della sua fertilità perduta. La signora va a morire in un campo incolto. La sua fine sarà terribile perché, dopo un sommario processo dove saranno elencate le malefatte da lei operate durante l’annata agraria, sarà bruciata. La tradizione del rogo della vecchia ha origine antiche primitiva riverenza che intere civiltà contadine avevano nei confronti della “Madre Terra” e in particolare, vuole celebrare la vittoria della buona stagione sull’inverno sterile e freddo.
A cura di Iosemilly De Peri Piovani.